Mese mariano di bei fior’ornato
che per i profumi resta invidiato
e tutto quanto in se è generato
e dal letargo ogn’essere è svegliato.
che per i profumi resta invidiato
e tutto quanto in se è generato
e dal letargo ogn’essere è svegliato.
Mese di amore, mese di speranza
ch’ogn’anno rinnova sua vecchia usanza
di ridonare al sole risplendenza
a seguito d’inverno di doglianza.
L’animo mio quest’anno ha spalancato
chè dolce fiore un dì l’ha visitato
e di tutto l’odor suo l’ha inebriato
così lo core mio ver se ha portato.
Candor, quel fiore, tien di bianco giglio,
l’odore è di viola e fiore di tiglio,
riesce, per amore, dare scompiglio
lungi di cattiveria e di periglio .
La bianca sua manina ho carezzato,
un bacio sulla guancia m’ha donato,
la sua dolcezza il cuore mi ha segnato
e l’alma tutta quanta m’ha turbato.
Opera scritta il 10/02/2012 - 22:28
Da nello maruca
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