bigino il gatto
All ‘or che si placarono le amare lacrime
I singulti furono piuì lievi
E la voce riebbe il suo tono,
è tempo di placar quel dolor,
sia asciutto il viso ,il ricordo si fa
spazio al pianto.
Giungesti qui per le infinite strade del fato,
da subito in cor t’ho amato!
Curiosavi furtivo tra le stanze della casa,
spaziavi giocoso negli angoli del mio orto
qual meraviglia!
Tutto ti inteneriva ,le rose rosse
Che a te sembravan enormi
Ai fieri abeti che per te eran monti.
Scutavi l erbetta esile matida di rugiata ,
e ti rotolavi nel prato al meriggio,se c’era un formichino
o una timida coccinella, che gran scoperta per te il giorno!
A primavera ti tuffavi fra i soffioni
Che si involavano leggeri nella dolce aere
E con gli occhietti furtivi li seguivi
Disperdersi nel vento,
per te una pioggia di polline di mille e
piu fiori e qualche gridolino per spino di rovi
Quante volte ti ho visto ghermir
Una spaurita lucertolina
O un grillo fuggitivo!
Sta giungendo il bel tempo
Tu ove sei mio piccolo amico?
Troppo silente questo giardino,
s’ incupisce il cor se guardo d’intorno.
Le lunghe sere invernali le ricordo
Con te guardando i tuoi puri
Occhi profondi il veloce batter
Del cuor sincero,lo scoppiettar del camino
E il suo calor che avvolgeva entrambi.
Tornate ancor giornate lontane
Tu anima pia chiusa in quel corpo
Ha graffiato il mio spirito
E affannato ti piango.
Le foglie d’autunno marciranno
Sotto la greve pioggia,
che ancor di piu fa dilagar la mia pena.
Pensoso cammino per il mio
Viale e un poco l’occhio si ferma a guardar
I segni dei tuoi unghioli su rigati tronchi
A voi compagni di legno il suo ricordo!
Il sepolcro ove t’ho abbracciato mesto
L’ultimo giorno non cancellera’ mai
Il tuo ricordo,
verro’ da te carezzero’ quella terra
sentiro la tua alma
luce siamo in fisica materia
in te è spenta ma arderemo ancora
insieme lontano dai legami di pietra
o mio eterno amico gatto
I singulti furono piuì lievi
E la voce riebbe il suo tono,
è tempo di placar quel dolor,
sia asciutto il viso ,il ricordo si fa
spazio al pianto.
Giungesti qui per le infinite strade del fato,
da subito in cor t’ho amato!
Curiosavi furtivo tra le stanze della casa,
spaziavi giocoso negli angoli del mio orto
qual meraviglia!
Tutto ti inteneriva ,le rose rosse
Che a te sembravan enormi
Ai fieri abeti che per te eran monti.
Scutavi l erbetta esile matida di rugiata ,
e ti rotolavi nel prato al meriggio,se c’era un formichino
o una timida coccinella, che gran scoperta per te il giorno!
A primavera ti tuffavi fra i soffioni
Che si involavano leggeri nella dolce aere
E con gli occhietti furtivi li seguivi
Disperdersi nel vento,
per te una pioggia di polline di mille e
piu fiori e qualche gridolino per spino di rovi
Quante volte ti ho visto ghermir
Una spaurita lucertolina
O un grillo fuggitivo!
Sta giungendo il bel tempo
Tu ove sei mio piccolo amico?
Troppo silente questo giardino,
s’ incupisce il cor se guardo d’intorno.
Le lunghe sere invernali le ricordo
Con te guardando i tuoi puri
Occhi profondi il veloce batter
Del cuor sincero,lo scoppiettar del camino
E il suo calor che avvolgeva entrambi.
Tornate ancor giornate lontane
Tu anima pia chiusa in quel corpo
Ha graffiato il mio spirito
E affannato ti piango.
Le foglie d’autunno marciranno
Sotto la greve pioggia,
che ancor di piu fa dilagar la mia pena.
Pensoso cammino per il mio
Viale e un poco l’occhio si ferma a guardar
I segni dei tuoi unghioli su rigati tronchi
A voi compagni di legno il suo ricordo!
Il sepolcro ove t’ho abbracciato mesto
L’ultimo giorno non cancellera’ mai
Il tuo ricordo,
verro’ da te carezzero’ quella terra
sentiro la tua alma
luce siamo in fisica materia
in te è spenta ma arderemo ancora
insieme lontano dai legami di pietra
o mio eterno amico gatto
Opera scritta il 02/02/2016 - 15:48
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