vento
Soffiava sulle verde vallata carezzando i docili monti
Scuotendo i possenti pini,i longilinei cipressi.
Come una carezza sfiorava l’erba intimorendo timide lucciole.
Piccole gocce di brina venivan strappate da umidi fili d’erba
E si perdevan tra i turbini del giocoso vento.
Soffioni li libravano nell azzurro ,sembravan anime
Che tornana all’antica casa.
Soaeve e carico d’aromi,mi inebriava,il cor e la mente
Mi sdraierei in quei prati lontano dal mal
Del mondo,dal rumor del borgo.
Li tornerei ancor fanciullo co gli occhi fissi al ciel
Ove si formavan le camaleontiche nubi.
Quanto vento sulla terra,in mare,or molesto,
quando il fortunale s’infuria e il ruvido naviglio
par dai venti un triste gioco,
spera il nauta di riguadagnar la riva
lo trattengono le coorenti,
come il ferin leon non lascia spe alla preda.
Vento che gonfi l’ali degli aquiloni
E s’alza un gridolin dei fanciulli.
Nelle giornate mie assolate
In riva al mar mi facevi compagnia
Recandomi il tuo profumo,del sale,delle onde.
Vorrei camminar in eterno in una fiorita vallata,
una perenne primavera,io libero
solo in quel mondo,
riveder gli antichi amori forse sentiro
la dolce voce di mio padre.
Scuotendo i possenti pini,i longilinei cipressi.
Come una carezza sfiorava l’erba intimorendo timide lucciole.
Piccole gocce di brina venivan strappate da umidi fili d’erba
E si perdevan tra i turbini del giocoso vento.
Soffioni li libravano nell azzurro ,sembravan anime
Che tornana all’antica casa.
Soaeve e carico d’aromi,mi inebriava,il cor e la mente
Mi sdraierei in quei prati lontano dal mal
Del mondo,dal rumor del borgo.
Li tornerei ancor fanciullo co gli occhi fissi al ciel
Ove si formavan le camaleontiche nubi.
Quanto vento sulla terra,in mare,or molesto,
quando il fortunale s’infuria e il ruvido naviglio
par dai venti un triste gioco,
spera il nauta di riguadagnar la riva
lo trattengono le coorenti,
come il ferin leon non lascia spe alla preda.
Vento che gonfi l’ali degli aquiloni
E s’alza un gridolin dei fanciulli.
Nelle giornate mie assolate
In riva al mar mi facevi compagnia
Recandomi il tuo profumo,del sale,delle onde.
Vorrei camminar in eterno in una fiorita vallata,
una perenne primavera,io libero
solo in quel mondo,
riveder gli antichi amori forse sentiro
la dolce voce di mio padre.
Corrado cioci
Opera scritta il 11/02/2016 - 22:40
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Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Un forte vento che trasmette intense emozioni... Dolcissima e malinconica la chiusa, buona giornata!
Chiara B. 12/02/2016 - 11:23
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DOPO TANTE TEMPESTE IL SERENO... DOPO L'INVERNO IL PARADISO E REICONTRARSI E RISENTIRSI LA DOLCE VOCE PATERNA... UN POETAR STRUGGENTE CORRADO. LIETA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI 12/02/2016 - 09:02
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