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L'OGGI CHE NON ESISTE

Prigioniero in questo
Inferno di anime perdute in una
Valle senza tempo.
Attraverso impotente questo
Cimitero di corpi in putrefazione
Il loro odore è nauseante ma devo
Continuare ad attraversarli in cerca
Di qualche compagno ancora vivo
Ma niente.
Una lacrima di dolore trafigge il mio cuore
Nella scoperta che ieri non c’è più
Che oggi è distrutto
E che domani sarà perso …
Stanco di camminare crollo a terra
Abbraccio gli amici di sempre
Che ormai non ci sono più
E inconsciamente mi riparo dal freddo
Con i pochi resti dei loro corpi
E’ con gli occhi semi aperti
Un concetto si fionda come un lampo
Nella mia mente
“meglio essere un vivo che muore che essere
Uno dei tanti morti viventi”.
Nell’oggi che non esiste
Chiedo al mio Dio perché si è messo in ferie
Proprio quando serviva.
Cosa è rimasto ora che non c’è più domani?
Dove sono finiti i festini dopo una vittoria?
Chi brinderà con me nell’incanto della solitudine?
Ormai il mio grido di aiuto è muto
In questo cimitero di sordi
E’ rimasto l’ultimo respiro
E poi caro joker
Si dorme con la speranza che il sogno
Sia migliore della vita …..



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Opera scritta il 16/02/2016 - 13:26
Da okrimij 78
Letta n.1199 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Bella... se vuoi sapere il seguito basta che guardi dove sai...

Sabry L. 16/02/2016 - 19:42

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Grazie Sabrina. È vero qualcosa di oscuro esiste in me. A volte nell oscurità si trovano le strade difficili da vedere alla luce del sole.

okrimij 78 16/02/2016 - 18:09

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Acuto quanto sentito verseggio... Dal distico di chiusa un barlume di speranza... sognando luminosi attimi... Lieta settimana

*****

Rocco Michele LETTINI 16/02/2016 - 18:07

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Ciao Lucio grazie per il tuo commento sempre molto gradito. Non mi sento un soldato perché Non indossò divisa forse assomiglio più ad un fantasma che combatte una guerra non per onore ma per scelta. Meglio decidere di essere qualcuno che nessuno ringrazierà che essere uno dei tanti. Grazie amico. Alla prossima

okrimij 78 16/02/2016 - 18:06

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HOLA OKRIMIJ Nessuno sente sua questa guerra come la senti tu è d'ammirarti se stai combattendo per rendere l'uomo più libero. Ormai i morti viventi sono dei Don Chisciotte che lottano contro i mulini a vento. Dio sta in ferie da un pezzo e sicuramente i sogni sono quelli che ci permettono di sopravvivere perché sono più belli della realtà.
Hasta luego soldato (posso chiamarti così!?)

Lucio Del Bono 16/02/2016 - 17:43

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Commovente questa tua opera....già l'oggi non esiste un vivo che muore che uno dei tanti morti viventi. C'è un non so che di oscuro nelle tue strofe, una commozione mista alla sofferenza ed un domani che non c'è.. Piaciuta nella sua valenza introspettiva

Sabrina Marino 16/02/2016 - 16:24

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