furia umana
Feral sentimento in cui l’uom trova sua culla,
quanti pianti,semini,singulti e patimenti,
come la gramigna infesta i campi,e soffoca
le sementi.
Ove sei luce della ragione,
che rendi questa creatura specchio dell’alto rettore?
Fuggi via male animo,che attoschi i cuori e le menti
Coi tuoi veleni,tu diniego del ben a cui noi tendiamo,
sei la polvere che offuschi e vergogna mieti ,ignominia di chiamarci
umano.
Quel padre che stringea al petto i pargoletti,
gia in seno covava il tuo soffio nero
amor lo prese per una giovinetta,
e amorosi baci volea,ma al gran rifiuto
la vendetta,ne faceva della sua carne scempio
e desiderio impuro,l’affido ‘alla negra terra!
Al pie’ d’italia spendea i suoi anni
La giovin bambina dal biondo capel
Gli o cchi puri come il primo di’.
Chiamo madre il sangue del suo sangue
Ma Oh sfortunata verginella,doloroso fine
si parava sulla tua strada,ferita e poi
Umiliata,dalla carne che amava,perivi
Tenerella per invidia e vendetta.
All’ombra di cesare nella roma che fu’
Luce del pensier
Ordivan congiura perduta gente,
dal cor guasto,e istinto inumano,
di gustar il sapor della morte,
chiunque cadesse sotto lor mano.
Affondaron la lama una e piu volte
Su te,ragazzo,vittima del caso.
Quali sensi scateno’
Questo serpeggiar di male?
Quel che ditta il fatal inganno,
che armo’ mani e disii
e non vi fu scampo.
Questo venne nel tempo novo
Gia’ hai avuto nel patrio solo
Le tue lacrime.
Mi sovvien un antico verbo,
tu Oh uomo sei lupo dell’uomo
quanti pianti,semini,singulti e patimenti,
come la gramigna infesta i campi,e soffoca
le sementi.
Ove sei luce della ragione,
che rendi questa creatura specchio dell’alto rettore?
Fuggi via male animo,che attoschi i cuori e le menti
Coi tuoi veleni,tu diniego del ben a cui noi tendiamo,
sei la polvere che offuschi e vergogna mieti ,ignominia di chiamarci
umano.
Quel padre che stringea al petto i pargoletti,
gia in seno covava il tuo soffio nero
amor lo prese per una giovinetta,
e amorosi baci volea,ma al gran rifiuto
la vendetta,ne faceva della sua carne scempio
e desiderio impuro,l’affido ‘alla negra terra!
Al pie’ d’italia spendea i suoi anni
La giovin bambina dal biondo capel
Gli o cchi puri come il primo di’.
Chiamo madre il sangue del suo sangue
Ma Oh sfortunata verginella,doloroso fine
si parava sulla tua strada,ferita e poi
Umiliata,dalla carne che amava,perivi
Tenerella per invidia e vendetta.
All’ombra di cesare nella roma che fu’
Luce del pensier
Ordivan congiura perduta gente,
dal cor guasto,e istinto inumano,
di gustar il sapor della morte,
chiunque cadesse sotto lor mano.
Affondaron la lama una e piu volte
Su te,ragazzo,vittima del caso.
Quali sensi scateno’
Questo serpeggiar di male?
Quel che ditta il fatal inganno,
che armo’ mani e disii
e non vi fu scampo.
Questo venne nel tempo novo
Gia’ hai avuto nel patrio solo
Le tue lacrime.
Mi sovvien un antico verbo,
tu Oh uomo sei lupo dell’uomo
corrado cioci
Opera scritta il 11/03/2016 - 16:39
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie Rocco mi fa molto piacere il tuo
Giudizio felice settimana anche a te
Giudizio felice settimana anche a te
corrado cioci 12/03/2016 - 07:54
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DICE MOLTO L'OSSERVAZIONE DI CHIUSA. AVALLO ECNCOMIABILE DE L'INTIERO VERSEGGIO
SERENO FINE SETTIMANA
SERENO FINE SETTIMANA
Rocco Michele LETTINI 12/03/2016 - 06:57
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