In queste galere di macerie
invisibili,
dove lo sgretolamento dell'anima
pesa senza poggiare sul cuore:
mi rifugio.
Ho assistito al martirio
di spiriti insani,
in cerca di un'umanità oltre
il sentire ordinario;
la paradossale ed irriducibile
sensazione
di essere uomini, e cercare al contempo
un vortice di nullità.
Inspiegabile . . .
Quel che siamo poi?
Sguardo e ricerca;
anelito e possesso.
Sintagmi di un'esistenza
che ha una direzione;
senza meta.
invisibili,
dove lo sgretolamento dell'anima
pesa senza poggiare sul cuore:
mi rifugio.
Ho assistito al martirio
di spiriti insani,
in cerca di un'umanità oltre
il sentire ordinario;
la paradossale ed irriducibile
sensazione
di essere uomini, e cercare al contempo
un vortice di nullità.
Inspiegabile . . .
Quel che siamo poi?
Sguardo e ricerca;
anelito e possesso.
Sintagmi di un'esistenza
che ha una direzione;
senza meta.
Opera scritta il 30/03/2016 - 12:02
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Commenti
Ciao Giuseppe bella toccante..e molto riflessiva..come gai ragione a dire un'esistenza che non ha una meta.. Già un mondo che conosce solo guerra e violenza.. complimenti e grazie per aver condiviso con noi questo tuo profondo pensiero. ciao.
Maria Cimino 30/03/2016 - 23:07
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