L'Anticamera
Joey con lento passo
Lungo sinistri corridoi in penombra
Cerca una via d'uscita
Senza mai voltarsi.
Lo sguardo impaurito
Di chi non capisce o non vuol capire.
Le sue mani protese nel buio
Verso forme e oggetti a lui familiari.
Ad un tratto una lunga linea retta
Cattura il suo sguardo.
Poi una luce fioca lo attraversa e
In una camera dove le pareti
Si fondono col pavimento
Attende seduto.
Il suo animo è inquieto.
Di fronte, una figura femminile
Dal pallido viso lo guarda.
Sembra volergli dire qualcosa.
Ma Joey non vorrebbe ascoltarla
Perché adesso ha intuito.
Sogni spezzati.
Gelidi pensieri.
Un attimo, soltanto un attimo.
La vita che fugge via.
Lungo sinistri corridoi in penombra
Cerca una via d'uscita
Senza mai voltarsi.
Lo sguardo impaurito
Di chi non capisce o non vuol capire.
Le sue mani protese nel buio
Verso forme e oggetti a lui familiari.
Ad un tratto una lunga linea retta
Cattura il suo sguardo.
Poi una luce fioca lo attraversa e
In una camera dove le pareti
Si fondono col pavimento
Attende seduto.
Il suo animo è inquieto.
Di fronte, una figura femminile
Dal pallido viso lo guarda.
Sembra volergli dire qualcosa.
Ma Joey non vorrebbe ascoltarla
Perché adesso ha intuito.
Sogni spezzati.
Gelidi pensieri.
Un attimo, soltanto un attimo.
La vita che fugge via.
Opera scritta il 01/05/2016 - 21:05
Da Elya Baskin
Letta n.1005 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Una poesia che sembra un mini racconto thriller! Buona giornata,
Chiara B. 02/05/2016 - 10:54
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