la danzatrice
Danza, danza vergine scalza sul letto di fiori!
Danza finche’ non giunga il tramonto ,
e nasconda la tua grazia al crepuscolo.
Scorre nelle tue vene la forza dell’arte,
impetuosa tra estasi e tormento
cosi’dilaga il torrente nel suo letto!
Figlia beata ,Tersicore t’accompagna .
Ogni sua mossa era amor per la vita.
Leggera,si moveva al son di dolci note
Che lo spirito solleva!
Quell’anima che si abbandona al sussurro
Del canto del cor,
E liberta’ che si move nell’aere
Fresco del mattino ,quando quell’umido
Della notte rende frizzante le prime ore.
Ed era come un volo di timide farfalle
Quella danza tra le rugiadose viole,
le pungenti rose dalla chiusa corolla.
Il suo inceder leggero e soave
Rendeva piu’ gentile la collina,
ancor sopita.
Li perivan le idee malvage ,per lasciar
Un sapore di eterna pace.
Danzatrice che sai mover il sentimento
A far esame di se stesso,
sei regina del divin amore ,che scava nell’ “io”
maestra nel suonar le corde piu profonde.
A te m’affido mi lascio
Trasportar dal tuo gioco!
Chi ti instilla tal creanza?
Come movi i pie’ che volan
A fil d’erba quasi tu non abbia piu sostanza?
Negli occhi di colei,
che guidava tal maestranza ,mi sentii perso.
Avrei sfidato il tempo,
guardando in eterno il tuo talento.
Danza finche’ non giunga il tramonto ,
e nasconda la tua grazia al crepuscolo.
Scorre nelle tue vene la forza dell’arte,
impetuosa tra estasi e tormento
cosi’dilaga il torrente nel suo letto!
Figlia beata ,Tersicore t’accompagna .
Ogni sua mossa era amor per la vita.
Leggera,si moveva al son di dolci note
Che lo spirito solleva!
Quell’anima che si abbandona al sussurro
Del canto del cor,
E liberta’ che si move nell’aere
Fresco del mattino ,quando quell’umido
Della notte rende frizzante le prime ore.
Ed era come un volo di timide farfalle
Quella danza tra le rugiadose viole,
le pungenti rose dalla chiusa corolla.
Il suo inceder leggero e soave
Rendeva piu’ gentile la collina,
ancor sopita.
Li perivan le idee malvage ,per lasciar
Un sapore di eterna pace.
Danzatrice che sai mover il sentimento
A far esame di se stesso,
sei regina del divin amore ,che scava nell’ “io”
maestra nel suonar le corde piu profonde.
A te m’affido mi lascio
Trasportar dal tuo gioco!
Chi ti instilla tal creanza?
Come movi i pie’ che volan
A fil d’erba quasi tu non abbia piu sostanza?
Negli occhi di colei,
che guidava tal maestranza ,mi sentii perso.
Avrei sfidato il tempo,
guardando in eterno il tuo talento.
Silente notte quanto mi sei ostile,
sento gia’ la bruma del vespro,
quella foschia rossa ,che stacca il di’
dal sonno.
T’attendo pallido mattino,
rivedro’ quella danza,
ricomincera’il mistero infinito
corrado cioci
Opera scritta il 02/05/2016 - 10:24
Letta n.970 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
molto lunga comunque bella
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 02/05/2016 - 19:17
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Elegantemente descritta, Piaciuta, 5* buona giornata!
Chiara B. 02/05/2016 - 15:04
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