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Due pagine di diario con bollino rosso.

21/3
La giornata non è cominciata bene.Non mi è piaciuta la mia immagine riflessa nello specchio, l'immagine di una donna di più di cinquanta anni (mal portati) alle prese con una pesante crisi matrimoniale. È come se mi fossi vista con gli occhi di Eraldo, mio marito, il cui sguardo inquisitore in un attimo mette a fuoco tutti i miei difetti e mi fa sentire a disagio. Mi sono allontanata dal bagno piuttosto nervosa e ne ha pagato le spese subito proprio lui.
-Marta , hai riempito il flacone del sapone? Ieri mancava.
E hai sostituito gli asciugamani?...Il mio accappatoio ormai è sciupato, dovresti comprarmene un altro.....mi piacciono quelli di spugna a nido d'ape....
-Che altro ordina sua maestà? .....ma non mi seccare....provvedi tu a te. Dopo tanti anni ancora non conosci il posto della biancheria e debbo fare io gli acquisti per te. È inconcepibile!
Eraldo mi guarda stupito, non si aspettava tanto mal garbo. Confesso di aver provato un segreto compiacimento per la mia scortesia del tutto gratuita perché mai come stamattina Eraldo aveva evitato ogni tipo di provocazione.
Durante le guerre le tregue, seppure di breve durata, servono per corroborare i combattenti e renderli più energici ed efficaci negli assalti successivi. Alla stessa maniera Eraldo ed io , sfiancati dai nostri continui, martellanti litigi, ogni tanto deponiamo le armi e ci disponiamo ad una fase di reciproca tolleranza. Ci rinfranchiamo per poter continuare meglio, cioè peggio.
Eraldo stamani era convinto di navigare in acque tranquille e di poter avanzare pretese come è nella logica di tutti i mariti che si aspettano sempre che le mogli siano disponibili a svolgere a cuor contento, addirittura con piacere, mansioni domestiche che per se stessi giudicano gravose e improponibili, se non addirittura sconvenienti.
Naturalmente dopo l 'effetto sorpresa sono riprese le ostilità. È da una decina di anni che andiamo avanti così, tra le pareti di casa, però, giacché ci guardiamo bene dal manifestare il nostro disaccordo in pubblico. Questo atteggiamento ipocrita è, soprattutto, una scelta di Eraldo; io, invece, ho proposto di ufficializzare la nostra situazione e assumercene le conseguenze. Ma ho trovato terreno duro e non so darmene spiegazione. Vuole continuare a dare di sè l'immagine dell'uomo coerente, consapevole delle scelte operate e perciò non soggetto a ripensamenti? Affrontare il giudizio del nostro ambiente gli pesa di più che mettere in atto una squallida farsa? Un motivo in più per giustificare ai miei occhi la crescente disistima nei suoi confronti e il fastidio che mi procurano molti suoi atteggiamenti. Mi fa diventare complice in una situazione di falsità nella quale non mi riconosco affatto.
Mio marito ha capito veramente poco di me sotto diversi profili ma la più grande cantonata è proprio nell'aver sottovalutato la mia assoluta fedeltà alla verità.
Posso anche capire la necessità e l'opportunità di tacere la verità quando il parlare creerebbe rotture gravissime e insanabili non a danno di se stessi ma di altri che hanno il diritto ad una vita senza turbamenti ma dovrebbe sempre trattarsi di casi eccezionali e tali da richiedere comportamenti di emergenza. Ma assumere l'ipocrisia come sistema di vita questo no, non mi va ed ho fatto già passare troppo tempo senza porvi rimedio.
Qualcosa si deve fare e la farò. Eraldo, messo a discutere, finisce quasi sempre per imporre il suo punto di vista, messo di fronte ai fatti si rassegna a prenderne atto e difficilmente si dà da fare per cambiare le situazioni; troppo pigro per assumere iniziative.
Stando così le cose non mi resta che organizzare una bella cena per amici,parenti e conoscenti nel corso della quale far cadere il discorso sulla nostra situazione sentimentale e sulla conseguente intenzione di divorziare.
L'occasione ideale sarebbe il nostro anniversario di nozze che cade alla fine di aprile, quindi tra poco più di un mese; giusto il tempo per preparare un incontro che possa risultare gradevole.
-Che ne dici, Eraldo, di festeggiare il nostro prossimo anniversario? Sarebbe una bella occasione per vedere un po' di amici, non credi?
-Si potrebbe fare ma, tu mi conosci, non voglio impegni di nessun tipo. Se te la senti di fare tutto da sola, per me non ci sono problemi. Anche per i regali, io direi di soprassedere ; mi pare una cosa stupida visto che ce li dovremmo fare scambievolmente.
-Certo- annuisco io- facciamo senza- ma dentro di me esplodo in un silenzioso "che bastardo!!!".
Prima di ogni altra cosa si impone da compilare la lista degli invitati, al massimo una quarantina, quanti ne può accogliere con respiro la nostra casa; non di più. L'invito lo farò via mail, per il catering mi rivolgerò a Lucia Giovenale, una chef molto quotata in zona. Per la pulizia e gli addobbi della casa provvederò io con l'aiuto di Serenella, la mia colf fidatissima.


28/4
Ed ecco il giorno è arrivato.Gli invitati sono tutti qui, puntuali ; i regalini sia per me che per Eraldo saranno aperti alla fine della cena. Prendiamo posto secondo la disposizione da me stabilita in parte in base alle regole del bon ton in parte per ragioni di opportunità e discrezione. È, perciò, con evidente disagio che devo constatare che la bionda Pamela, Pamela Brandi, ignorando completamente l'ordine da me prefissato, si è arrogantemente seduta alla destra di mio marito che le fa gli occhi dolci e non ha orecchi che per lei, infaticabile nel suo festoso cinguettio.
Sul mio viso stupore misto a rabbia, su quello dei miei invitati un sorrisetto a mezza strada tra il divertimento e la compassione....per me, naturalmente, l'unica ma davvero l'unica all'oscuro di un idillio palesemente di vecchia data.
Ah, il bastardo!, ecco spiegata la sua reticenza a formalizzare i nostri rapporti! In realtà la sua situazione sentimentale era nota a tutti : il classico triangolo in cui la moglie, inconsapevole 'cornuta'diventa utile al marito come pretesto per tenere a bada eventuali intemperanze di un'amante pericolosamente esigente.
Accuso uno strano malessere, la sala da pranzo mi gira intorno ma in un barlume di coscienza avverto fortissima la volontà di non lasciarmi andare per risparmiarmi una inevitabile figuraccia; mi impongo di respirare profondamente una, due, tre volte....fino a che le vertigini si placano e ogni cosa torna stabile al suo posto. Solo la fronte e le mani tradiscono la mia emozione con una sudorazione più intensa.
Nella mia mente una sola idea: questa che doveva essere la cena della verità sarà la cena della vendetta.
La mia mente è un frullatore che macina un pensiero dopo l'altro ma, infine, si ferma su una trovata squallida ma non mi viene niente di meglio, niente che possa risultare più offensivo per quel mascalzone di Eraldo. Faccio passare un po' di tempo, giusto quanto ne basta per digerire la mia sorpresa, poi mi faccio avanti al centro della sala e annuncio con il sorriso sulle labbra:
- Questa sera noi festeggiamo l'anniversario del nostro matrimonio ma Eraldo ed io, in verità, ne vogliamo celebrare la fine.
Dicendo queste parole a passo svelto mi avvicino a Pamela, la prendo per mano e, cogliendola di sorpresa, le stampo un bacio sulla bocca :
- Ecco la verità, Pamela ed io ci amiamo ed Eraldo finora
si è fatto passare per suo amante per coprirmi ed evitare uno scandalo.
Pamela, riavutasi dallo shock, in preda ad una crisi isterica urla:
-È pazza, non le date retta è proprio pazza.
- Cara, su, non ti crucciare, ormai è fatta.- sussurro io con voce mielata-Meglio per noi uscire allo scoperto, meglio che si sappia di noi due.
-Tu sei una folle- grida Pamela.
Tra tutti il più sbigottito è Eraldo che cerca di placare Pamela e indurre a ragionare me che ormai , in un delirio di fantasiosa creatività, pruendendo sotto braccio, confidenzialmente, ora l'una ora l'altra amica, mi do' da fare a raccontare la storia del mio amore gay mentre Pamela, ovviamente, come una furia lavora sul versante opposto. La serata si anima oltre misura; chi crede, chi no, chi ride, chi si scandalizza, chi dichiara che un sospetto lo aveva avuto, chi ritiene Eraldo uno stupido per avermi voluto salvaguardare, chi mi guarda allibito cercando sul mio viso i segni della mia diversità, chi tirando in ballo uno scontato perbenismo esterna la sua disapprovazione per comportamenti immorali e contrari al buon gusto.Dimentichiamo perfino di aprire i regali quando , passata la mezzanotte, gli ospiti se ne vanno e si sente sulle scale qualcuno che commenta: che serata....che razza di serata!!!!!!!




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Opera scritta il 07/10/2016 - 06:58
Da Aurelia Strada
Letta n.1221 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Grazie per il tuo bel commento.Ho appreso dal tuo profilo la tua età e ho letto diversi tuoi scritti.Sei davvero molto brava! Essendo così giovane e tanto appassionata di scrittura certamente , te lo auguro, farai strada non solo a livello dilettantistico.Ciaociao Aurelia

Aurelia Strada 10/10/2016 - 06:02

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Wow, finale decisamente a sorpresa! E anche divertente. La fine fuori dal comune, è sconvolgente, ed efficace, nello spazzare gli atteggiamenti ipocriti dei presenti, davvero un ottima "vendetta" Mi è piaciuto molto 5*

Marirosa Tomaselli 09/10/2016 - 23:32

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Beh, è il finale che non ci si aspetta. Questo giova molto al racconto;
Piacevole, e ben scritto, ma non sta a me dirlo.
A me è piaciuto.
Grazie per il graditissimo commento.
Buona serata Aurelia.

Loris Marcato 07/10/2016 - 18:58

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Francesco, mi sono tanto graditi i tuoi interventi,sempre articolati ed attenti, che non mi costa nulla perdonarti un involontario errore di battitura.D'altronde anche una sola stella ha il suo splendore.Grazie e buona giornata. Aurelia

Aurelia Strada 07/10/2016 - 13:55

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Lanciami un fulmine!

Francesco Gentile 07/10/2016 - 12:31

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Oh... dannata tastiera! Scusami Aurelia, accidenti! Volevo dare le cinque stelle e invece ho finito per cliccare male. Non so so se la redazione può annullare la mia espressione di voto... mi sento in imbarazzo. Scusami

Francesco Gentile 07/10/2016 - 12:28

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Un bel raconto... acuto e coinvolgente. Mi piace l'epilogo, leggermente surreale, che tuttavia risulta efficace nell'azione di smascheramento delle cosidette ipocrisie. Per la verità, emerge anche una sostanza che ha a che fare con l'incoerenza rispetto a valori di fondo, consuetudinaria, in molti casi reali. Molto apprezzato

Francesco Gentile 07/10/2016 - 12:23

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