Da irriverenti sguardi ferita
e chiassose istanze,
non sorridi più.
Maledici il giorno
ad ogni rintocco di malinconia.
Eppure
all'eco di quelle perdute stagioni
inaspettatamente sorgi,
dal petto come acqua di fonte
sgorghi.
D'improvviso accenni passi di primavera
ridicoli inchini
m'inviti a danzare,
per un momento
sembri dimenticare.
Ma, giunta la sera
muta e sorda alla vita
inciampi sui tuoi passi,
imprechi alla luna
indolente
torni a morire.
e chiassose istanze,
non sorridi più.
Maledici il giorno
ad ogni rintocco di malinconia.
Eppure
all'eco di quelle perdute stagioni
inaspettatamente sorgi,
dal petto come acqua di fonte
sgorghi.
D'improvviso accenni passi di primavera
ridicoli inchini
m'inviti a danzare,
per un momento
sembri dimenticare.
Ma, giunta la sera
muta e sorda alla vita
inciampi sui tuoi passi,
imprechi alla luna
indolente
torni a morire.
Opera scritta il 18/10/2016 - 09:23
Letta n.1016 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
vi ringrazio e vi abbraccio poeti
michele gentile 19/10/2016 - 08:47
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***** bella…e molto sentita.
Marilla Tramonto 18/10/2016 - 16:05
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bella composizione 5*
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 18/10/2016 - 12:35
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Mi piace molto la tua definizione poetica... della sfuggente felicità. Buona giornata Michele
Francesco Gentile 18/10/2016 - 11:13
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