Questa a mio parere è una tra le più belle poesie mia ANNI DI FELICE POVERTA’ I ricordi vanno e vengono, direzione infinita, quegli anni eran belli e verdi della mia vita, quando il divertimento non era il telefonino, un semplice gioco tra ragazzini, nascondino.
O giocare nella piazzetta di erba e di terra fatta, due sassi per porta un pallone rotto pieno di carta, sudati fradici correndo per quella piazza, esultando ad ogni goal come giocatori di razza.
Poi le corse su quelle strade sterrate o imbrecciate, ogni caduta sbucciature e degli amici le risate, si vince, si perde, a volte si piange di dolore, vorresti esser uomo ma ancora non è pronto il cuore.
Figlio di brava gente che puzzava di sudore, contadini, sveglia presto il mattino tanto lavoro pochi quattrini, con pioggia o neve andavo a piedi a scuola, niente bici solo la domenica pomeriggio andavo con gli amici.
Tanti ricordi, tanti sogni sfumati, qualche amore passato, tanta voglia di esser qualcuno, per esser ricordato, poi succede che la vita ti porta dove il destino vuole, dei miei tanti sbagli e imposizioni tuttora mi duole.
Bella e riflessiva grazie per le emozioni che ci regali
Mary L 02/12/2016 - 16:20
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Nostalgica e riflessiva. Sì, una volta c'era poco, ma c'erano veri e solidi rapporti umani...oggi abbiamo tutto e tanto, ma si è sempre più soli...5*, buona giornata!
Chiara B. 02/12/2016 - 10:55
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Espressi bene i ricordi dell'infanzia spensierata e bella, senza fronzoli ma con tanta semplicità! Portano rimpianto nel cuore per un tempo passato troppo in fretta e non goduto forse appieno. Poi, si sa, la vita cambia le cose...
Patrizia Bortolini 02/12/2016 - 10:04
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Favolosa!
Riccardo Falcini 02/12/2016 - 10:04
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Quanta nostalgia! Quanta bella poesia nelle tue rime. Ciao Giancarlo.
Loris Marcato 02/12/2016 - 07:11
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Mi hai fatto tornare ragazzina quando giocavo per strada coi maschi senza distinzione, capace di fare a pugni o tirare calci al pallone. Dio che bella la vita e come si era felici senza avere null'altro che la nostra fantasia
Flavia Spadiliero 02/12/2016 - 01:23
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Quando i ricordi tornano come una carezza, che chiamiamo nostalgia, eppure sappiamo... che ora è davvero bella poesia. complimenti
Francesco Gentile 01/12/2016 - 22:17
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Non so se è la più bella.so solo che è stupenda.
antonio girardi 01/12/2016 - 22:03
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LUPO...complimenti molto bella. La gioventù ci fa sopportare tutto. Anche i semplici giochi ci facevano divertire tutto ci piaceva perche era desiderato, dopo il dovere c'era il piacere. Oggi non è più cosi pazienza bastano i ricordi.
mirella narducci 01/12/2016 - 20:23
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*****
laisa azzurra 01/12/2016 - 18:18
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Piaciuta molto...un omaggio alla tua generazione!
Paolo Mazzon 01/12/2016 - 17:45
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un vecchio detto: si stava meglio quando si stava peggio,credo tu abbia qualche anno di più ,ricordo ancora con nostalgia quei tempi anche se forse io li ho vissuti con un pò di più di benessere,bella poesia rievocativa di tempi che furono Giancarlo,ciao
andrea sergi 01/12/2016 - 16:36
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Quando c'era poco, o niente, i rapporti con le persone e tra queste e le cose avevano un valore diverso, quasi sacro. Si rideva nonostante la fatica e la pancia vuota, e si sperava, si sperava tanto. Oggi è quasi tutto così a portata di mano che le ambizioni appaiono talvolta insignificanti. Ed è bello riportare alla luce quei ricordi di un tempo così vivi e mai sopiti che regalano ancora il sapore forte ed insostituibile della genuinità, ovunque la vita ci abbia portati. Ciao Lupo!
Millina Spina 01/12/2016 - 16:10
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5* Beh per quanto possa valere il mio parere, vincolato al poco che ti conosco ... si, una tra le più belle.
Wilobi . 01/12/2016 - 15:53
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che meraviglia i giorni dell'infanzia c'era molto meno ma avevamo un ventaglio di possibilità e potevamo sognare i bimbi di oggi hanno molto più, ma molte meno possibilità...purtroppo
laisa azzurra 01/12/2016 - 15:45
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Oh... quanto mi ha giocato scorrere sì nostalgiche quartine di fanciullea etate vestite. Lieto meriggio,Giancarlo. *****
Rocco Michele LETTINI 01/12/2016 - 15:04
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1. il tempo passato è bello solamente perchè eravamo giovani 2. la farei cantare a renato zero (ci sta) 3.cinquestelle
SILVIA OVIS 01/12/2016 - 14:55
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Strepitosa la chiusa.. Poesia intensa di ricordi e malinconia.. Complimenti!
loredana alvares 01/12/2016 - 13:49
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Una bella poesia con frasi sagge quali ad es.che il destino ti porta dove vuole (secondo me a volte) e quella che lei voleva essere qualcuno per essere ricordato, come per dire che noi vogliamo essere qualcuno per essere ricordati. Comunque piacevole poesia. Voto *****. Buona giornata sig. Giancarlo e grazie per i commenti che mi fa alle mie poesie.
Alberto Berrone 01/12/2016 - 13:46
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Veramente bella e tichiama alla mente tutti i giochi dell'infanzia, quando di era felici con poco o con niente.!
Teresa Peluso 01/12/2016 - 13:13
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