mi sdraio e cado in un sonno profondo.
Quando mi sveglio credo di essermi sposato con una che si chiama Maria Staffarda,
e volo in una frenetica ricerca, dall’alto in basso.
Perché nel mio sogno la ragazza era davvero giovane
e io le ho chiesto dove si stesse nascondendo.
Tutto questo e i suoi capelli neri
tutto questo e i suoi capelli neri.
La scorsa notte la tua ombra rimbalzava da una parete all’altra
come un ragno tra le tue cosce
e piangeva, la mia bambina, piangeva.
Il dolore era come uno schizzo di vernice su di uno specchio.
Loro non sono più disponibili,
tutto questo e i suoi capelli neri,
tutto questo e i suoi capelli neri.
Ho aspettato che il sonno scemasse
per vederti in una luce nuova, senza prospettive.
Eppure tu eri giovane, troppo giovane per me.
Ho aperto il tuo diario e sono andato a pagina venti,
il mio nome faceva bella mostra di sé, era scritto in grassetto
e la tua ombra rimbalzava sulla parete
come un mimo dai gesti inconsulti.
Tutto questo e i tuoi capelli neri.
Tutto questo e i tuoi capelli neri.
Ho rotto un lacrimatoio solo per sentire il rumore del
vetro che si infrange, ho aspettato del tempo,
ho dormito forse, quando mi sono svegliato tu eri lì,
come se mi stessi aspettando.
Tutto questo e i tuoi capelli neri.
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