lasciando solo un umidore da difendere,
il sole tramonta a ovest, palla rossa di gangli fluorescenti
trovando un buco in cui scomparire.
Il giorno si apre come un sipario mettendo in scena farse e pantomime.
I nostri gesti, le nostre posture sono la cartina di tornasole del nostro nulla;
come animali impagliati stiamo sugli scaffali
aspettando la mano misericordiosa che ci venga a prendere.
Ancora l’acqua scorre nel ruscello sottostante
mentre donne corpulente lavano i panni in fontane di pietra,
colle loro schiene curve e i ventri abnormi
strizzano via dalle proprie mani la stanchezza.
Mentre in strada imbonitori e strilloni vendono le loro cianfrusaglie
e i loro giornali facendo ampi gesti colle mani e urlando a squarciagola,
ora è tempo che la gente rincasi per mangiare.
Sull’uscio il freddo di una casa vuota li aspetta.
Ancora il sole non è tramontato a ovest,
si vedono i suoi contorni infuocati baluginare
come piccoli fuochi fatui.
Attendiamo il buio.
Le mie lacrime evaporano improvvisamente,
lasciando solo un po’ di umido da difendere,
guardo le mie mani e penso a quando eri ancora qua
e ti stringevo a me con queste mani calde.
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ci hai messo un pò di tutto
ma la malinconia, le tue lacrime ed il profondo rammarico di non poterla abbracciare con le tue mani calde, sono sublimi