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La rosa e le sue spine

Simile a mimosa pudica che si sottrae al tatto:
non schiusa come guscio aperto, ma ritratta.
Il vento sinuoso e morbido ti confuse:
ti carezzò e tu fidandoti t'apristi.
Lasciasti che ti carezzasse il volto
e ti scompigliasse i lunghi capelli.
Ascoltavi il mare nelle conchiglie e ti beavi.
Non avevi fretta: verde era la tua età.
Fu il vento che percuotendoti ti strappò
la folta chioma e ti lacerò le vesti.
La sofferenza ti indurì: affilasti le unghie.
Ora sei di spine cosparsa: graffi rilasciando
stille sanguinanti.
Bella, profumata e intoccabile.
Fu il vento che schiaffeggiandoti tinse di rosso
le tue gote e quando ti mostrò pentimento,
tu sbiancasti e divenisti rosa bianca.
Ora non ti lasci toccare: emani odore e rilasci dolore.
Sei rosa profumata: tante spine e niente amore...



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Opera scritta il 29/04/2017 - 16:38
Da Giovanna Balsamo
Letta n.1160 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


UN POETAR A CUOR APERTO IN DILIGENTE MAESTRIA.
LIETA SERATA DOMENICALE.
*****

Rocco Michele LETTINI 30/04/2017 - 17:08

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Molto bella, va al cuore nell'immediato.

Maria Pia Perrotta 30/04/2017 - 15:35

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