Il Monte circeo
Di lungi dal braccio di mar che carezza la Costa
Si staglia il profilo del femmineo Monte,
Dolce viso di Circe innamorata
Che il suo itacense gli strinse il cor
Quando co il vento in poppa si allontanò
Allor per non mangiar il male d' amor
In Eterno si pose in sonno di pietra .
Ne scorgo le alture
E sempre mi accompagna il fascino
Che irragia
Da fanciullo lo guardavo estasiato
E sentivo salir il disio di toccar
Le pietre
Tu che ti'affacci sull azzurro del mar e guardi
L 'infinito sei testimone dove le onde
Nascono e poi muiono spumando
Sulla riva .
Vorrei esser un cormorano ,librarmi in infuniti voli per veder dove,
Si nasconde il sol quando al tramonto
Si ritira silenzioso dal Colle
Lasciando quel tepore dell ultima ora
Allor tu Circeo ,piu scuro più solo
Il mare sembra par grosso
La Luna troneggia all orizzonte
Falcia la Costa la bionda luce
Nel silenzio della notte che
Ogni cor innamora
S 'ode lo sciabordio lento delle onde su uno
Stanco naviglio di un vecchio pescatore
Alla fioca fiamma d 'una lampara
Tu Circe stai ad ascoltare !
Quinci l mattino si veste
D 'argento nasce ,rosseggia e risveglia
Il Monte il disco d oro
Allor tutto si desta
Circeo Monte mio sei il
Primo che vedi il novello
Giorno infiniti né vedrai
Ma un di' non potrò guardar
Mai più il guardiano del mare
Corrado Cioci
Guardando il promontorio del circeo (San Felice Circeo ,latina)
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