Mònni diverzi
Quanto me piacerebbe, strigne tutti
un grann’abbraccio, senz’arcun colore
aiutà, pòte’ cancellà er dolore
senza distinzzione de bell’e brutti.
Fa’ quarcosa, pe’ tutti ‘sti gran lutti
diffonne co’ pazzienza, sol’amore.
Lotta’ bbene, pe’’n posto assai mijore
un monno vero, senza farabutti.
S’arivera’ mai a st’alleanza?
Quanno te scordi, che vordì artruismo
penzanno solo ar bene de la panza.
Avoja a chiamallo grobbalismo
si pòi comanna tutto la finanza
ner nome der quatrin’ed_der cinismo.
Gep© 2017
Opera scritta il 25/08/2017 - 16:22
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Commenti
purtroppo è una realtà amara e vera
ciò che hai scritto, piaciuta,
un saluto da nà romana
giuliana
ciò che hai scritto, piaciuta,
un saluto da nà romana
giuliana
giuliana marinetti 26/09/2017 - 13:40
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er cammiamento dipenne tutto da noi ma
pere che troppi cojoni cianno paura de mette ar governo carne fresca. allora tenemese li soliti babbioni tanto è questo che se meritamo. Bura' daje cor sonetto
pere che troppi cojoni cianno paura de mette ar governo carne fresca. allora tenemese li soliti babbioni tanto è questo che se meritamo. Bura' daje cor sonetto
enio2 orsuni 26/08/2017 - 11:28
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Seppur in versione romanesca
Una triste verità tutta italiana
Ottima
Una triste verità tutta italiana
Ottima
laisa azzurra 26/08/2017 - 09:01
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io l'ho capita ed apprezzata,tanta verità ,pensi che dopo duemila anni il mondo possa cambiare ,utopicamente utopico,ciao
andrea sergi 26/08/2017 - 08:19
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Realistica poesia in romanesco. Non l'ho capita tutta ma l'ho molto apprezzata. Giulio Soro
Giulio Soro 25/08/2017 - 20:09
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