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Nella selva di Vlad

Sinistro e beffardo
il fruscio del vento
che sbatte sui rami scheletrici.
Filtra tremante la luce lunare
attraverso il fogliame annerito
dalle tenebre oscure.
Un incubo reale,
da cui nessuno mi può salvare;
prigioniero nel bosco infernale,
stordito dal silenzio spettrale.
Non posso svegliarmi,
non riesco a voltarmi...
Nel baglior d’un fulmine improvviso
scorgo la sagoma del Conte Vlad
mentre avanza la sua ferocia alle mie spalle.
Implora la mia anima
in un macabro balletto di luna piena,
malefico è il brivido che mi pervade
nel battito del cuore che mi percuote.



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Opera scritta il 28/10/2017 - 22:44
Da Marco Giuseppe Vito
Letta n.975 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Grazie Laisa Azzurra, ma per farne un racconto ci vogliono altre capacità, che non ho.

Marco Giuseppe Vito 29/10/2017 - 21:43

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Marco Giuseppe
sei davvero molto bravo
ma credo che se di queste tue ne facessi un racconto, otterresti davvero eccellenti risultati

laisa azzurra 29/10/2017 - 14:14

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