La divina arte di michelangelo
Io vidi la magnificenza
Senza fine, dove
L' uom si spinge per amore
Scienza e ardire.
Immobili figure nell alta volta ,
Eterne e fiere al baratro del secolo.
Passione ed estasi presero
Il fiorentino che per dover
E impeto pose il pennel
Sulle bianche mura .
Da Roma che governa,
Giulio lo porto a cintura
E il vecchio rifugio
Ne obbligo a pittura .
Visi severi
Candidi manti
Saper universale
Del giudizio che ci
Attende .
E si seguono l 'un con l 'altro
In coro e in canto.
Ti tormentava il duro ingaggio
Tu uomo fatto grande
Per salir sulla gloria
Tra sudore e marmo ,
Michelangelo a te
Onore!
Asteria che non conobbe il pane di
Cristo gia ti porta nei ciel
E, a i dottori,che Amaron il crocefisso ,ti consegna
Per il talento
C'hai inciso .
La Toscana donò l' onesto
Figlio ,fiume
Tra questa terra E il paradiso !
Quando poggiai gli estasiati occhi
Nei loro ,fui preso da singulto
Pianto come mille tuoni mi
Scossero ,E persi il fiato
Nella santità ,nell infinito .
Le morte idee si disperdon
Come le foglie secche
In un giorno di vento .
Fisso in voi eminenti
Padri della romano ceppo,
E a te maestro ,
Mi perdo in quel
Ritrovar se stesso .
Bello e 'il morir e viver
Ancor
Nel tempo oltre il, tempo .
Io vidi la magnificenza
Senza fine, dove
L' uom si spinge per amore
Scienza e ardire.
Immobili figure nell alta volta ,
Eterne e fiere al baratro del secolo.
Passione ed estasi presero
Il fiorentino che per dover
E impeto pose il pennel
Sulle bianche mura .
Da Roma che governa,
Giulio lo porto a cintura
E il vecchio rifugio
Ne obbligo a pittura .
Visi severi
Candidi manti
Saper universale
Del giudizio che ci
Attende .
E si seguono l 'un con l 'altro
In coro e in canto.
Ti tormentava il duro ingaggio
Tu uomo fatto grande
Per salir sulla gloria
Tra sudore e marmo ,
Michelangelo a te
Onore!
Asteria che non conobbe il pane di
Cristo gia ti porta nei ciel
E, a i dottori,che Amaron il crocefisso ,ti consegna
Per il talento
C'hai inciso .
La Toscana donò l' onesto
Figlio ,fiume
Tra questa terra E il paradiso !
Quando poggiai gli estasiati occhi
Nei loro ,fui preso da singulto
Pianto come mille tuoni mi
Scossero ,E persi il fiato
Nella santità ,nell infinito .
Le morte idee si disperdon
Come le foglie secche
In un giorno di vento .
Fisso in voi eminenti
Padri della romano ceppo,
E a te maestro ,
Mi perdo in quel
Ritrovar se stesso .
Bello e 'il morir e viver
Ancor
Nel tempo oltre il, tempo .
Corrado cioci
Opera scritta il 20/11/2017 - 10:33
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Commenti
molto bella il tuo ricordare un grande buona serata
GIANCARLO POETA DELL'AMORE 20/11/2017 - 18:15
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