mentre intreccio questa ghirlanda che ti darò stasera.
Intreccio meticolosamente,
stando attento a non sovrapporre i fiori.
Fuori fa freddo e cade un brutto cielo vermiglio,
che incespica tra le vette imbrunite.
Ti attendo ma so che tarderai,
come è tua consuetudine.
Sono quasi arrivato alla fine quando
tu sopraggiungi e io manifesto meraviglia.
Non ti aspettavo così presto.
Facciamo l’amore senza sfilarci i vestiti.
E poi stiamo sul patio a guardare le stelle
che, spiritate, allargano le dimensioni del cielo,
e spuntano come funghi in una campagna molle e rilassata.
Ci auguriamo tutto il bene possibile.
E ci abbracciamo.
E’ tutto vero, non devo far finta di crederci,
io e il mio amore a guardare le stelle,
a lasciarsi travolgere da questo luccichio stellare.
Vorrei che accadesse più spesso,
che più spesso stessimo così vicini,
ma so che non è possibile:
tu vieni e vai, ti nascondi e scompari,
a volte gigioneggi e drammatizzi,
a volte mi guardi con quello sguardo
così carico di mestizia,
che penso di essere colpevole per qualsiasi cosa abbia commesso.
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è tangibile
ma, a parte l'inizio che è una vecchia canzone, la poesia è incantevole