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Scivolare via

Un amorino stava col suo arco e frecce sul frontone,
come una dedica a un fatto accaduto,
e l’atmosfera era bigia e asettica,
senza possibilità di luce.


Ti sto aspettando davanti a questo portone,
come si aspetta una gazzella nella savana,
come si aspetta uno scriba sullo scrittoio.
Non son certo che tu verrai.


Le calendule fioriscono sullo steccato,
e infiorettano questa parte di spazio
che sembra a loro dedicato.
Non c’è nulla di più bello che i gigli in fiore.


Non c’è nulla di più bello della tua pelle ambrata,
e dei tuoi seni prorompenti,
della tua vita stretta
e del tuo sguardo di rapina.


Le rotaie del treno si fermano al capolinea,
come tronche protuberanze infantili,
e l’erba ci cresce sopra e di fianco,
formando un corollario di verde.


Ti sto ancora aspettando.
Ma già sento farsi strada la sera e la frescura della notte.
Continuerò a rigirarmi i pollici,
guardando la luna scivolare via.




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Opera scritta il 28/11/2017 - 14:09
Da Giulio Soro
Letta n.1088 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Immagini, frammenti che scorrono...
bella!

Grazia Giuliani 29/11/2017 - 23:11

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Molto piaciuta,complimenti Giulio 5*

Paolo Perrone 29/11/2017 - 14:57

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Ciao Giulio caro sono sempre cariche
di significato le tue poesie...


Già la vita scivola via...
a volte con gioia dolcezza e allegria..


a volte con tristezza e malinconia..


Grazie per aver condiviso con noi
il tuo pensiero.
un abbraccio grande ciao caro.


Maria Cimino 28/11/2017 - 20:49

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