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Le felci

Io conosco l'assillo delle felci
ai rivi, sugli scoli e in sottobosco.
Amano il puntinismo delle ombre,
l'umidore dell'acqua che ristagna.
Io -come loro- ho i miei raggi in controluce
e un filo di rugiada che disseta
l'esistere ai piedi delle querce
lungo i sentieri dove il bosco e la pineta
dissipano fogliame, passi, spore,
le felci sono aria in dentellature,
gli archegoni archetipi di vento.


Non è forse la stasi uguale al movimento?
Non è forse l'andare
paragonabile al meditare?
Io conosco le pene delle felci,
solo delle mie un poco più dolci.
Al cospetto delle felci io m'acquieto,
tra le mani un libro di poesie.




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Opera scritta il 02/01/2018 - 18:31
Da Carla Vercelli
Letta n.922 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


questa non necessita di un tuo dipinto allegato, è in dipinto la poesia stessa.
brava Carla

enio2 orsuni 19/01/2018 - 10:32

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Fantastica. Vera poesia!
Il movimento della stasi, sinestesia perfetta. Molto brava, complimenti!
Ciao

Loris Marcato 03/01/2018 - 09:57

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