Mi sono sentito “strano” dopo aver letto il suo biglietto. Strano è l’unica parola che mi viene in mente per descrivere ciò che ho provato.
Il biglietto comunque non aveva nulla di strano, anzi era esattamente come me lo sarei potuto figurare: custodito dentro una piccola busta di cartoncino colorato, colorato anche il foglio (e pure profumato), calligrafia rotonda e stile poco ricercato. Neppure il contenuto era strano: aveva voglia di incontrarmi.
“Mio-solo-mio” forse è un nomignolo strano, col quale non ero mai stato chiamato, ma in ogni caso non mi significava nulla, perché non mi sentivo suo e men che meno in esclusiva, quindi non posso far risalire nemmeno a questo vezzeggiativo l’emozione che mi aveva invaso. E’ stato come leccare un gelato al gorgonzola. Strano appunto, non trovo altri termini.
Forse che questa sensazione sia stata provocata dal desiderio? No, non credo proprio. Lei m’era piaciuta sin da subito, del resto è un bel tipo, non è certo una che passa inosservata o che si scorda facilmente, sia per l’aspetto che per gli atteggiamenti. Perfino la erre arrotata all’infinito, che normalmente mi disturberebbe, pronunciata da lei mi fa sangue. Non è stato certo il bigliettino a farmela piacere, perciò sono piuttosto sicuro di non poter attribuire alcuna responsabilità al desiderio.
Non è stato strano neppure lo scoprire di piacerle, perché già lo sapevo. Era stata esplicita sin dal primo giorno, senza lasciar spazio a fraintendimenti. Ma io avevo lasciato cadere le avance una dopo l’altra. Anche questo però non è strano. So di non esser particolarmente attraente, eppure non sono una conquista facile. Deve scattare qualcosa, devo sentire che è speciale, e devo pure essere dell’umore giusto, il che in verità accade di rado.
Ho girato per ore quel biglietto tra le dita, l’ho letto e riletto, e poi, estenuato, ho deciso che dovevo scoprire l’origine di queste mie percezioni. Ho rubato l’auto di mia sorella e pur avendo preso da poco la patente ho oltrepassato il confine. Alla frontiera ho immaginato d’essere un delinquente - stavo espatriando a bordo di un’auto rubata - soltanto per liberare la mente dal tarlo che vi si era insinuato.
Sono andato a casa sua. Avevo intenzione di portarla fuori e veder come andava, cosa succedeva, che c’era sotto di così strano. Invece mi ha fatto accomodare. Sono entrato mentre sua madre usciva. Pure la madre ha quella erre. Dio che fastidio mi dà, quando proviene da una bocca che non è la sua!
Soltanto adesso capisco il senso di strano. Adesso che mi trovo in un’altra nazione, in una casa che non conosco, seduto su una sedia barocca. Adesso che ho le mani legate dietro la schiena e che sono bendato. Adesso che non indosso più la camicia, e ho i pantaloni slacciati. Adesso capisco lo strano.
Sono avvolto dal silenzio. Non vedo nulla. Ho anche un po’ freddo. Ma non è neanche questa situazione ad essere strana.
Lo strano è che mi piace…
Il biglietto comunque non aveva nulla di strano, anzi era esattamente come me lo sarei potuto figurare: custodito dentro una piccola busta di cartoncino colorato, colorato anche il foglio (e pure profumato), calligrafia rotonda e stile poco ricercato. Neppure il contenuto era strano: aveva voglia di incontrarmi.
“Mio-solo-mio” forse è un nomignolo strano, col quale non ero mai stato chiamato, ma in ogni caso non mi significava nulla, perché non mi sentivo suo e men che meno in esclusiva, quindi non posso far risalire nemmeno a questo vezzeggiativo l’emozione che mi aveva invaso. E’ stato come leccare un gelato al gorgonzola. Strano appunto, non trovo altri termini.
Forse che questa sensazione sia stata provocata dal desiderio? No, non credo proprio. Lei m’era piaciuta sin da subito, del resto è un bel tipo, non è certo una che passa inosservata o che si scorda facilmente, sia per l’aspetto che per gli atteggiamenti. Perfino la erre arrotata all’infinito, che normalmente mi disturberebbe, pronunciata da lei mi fa sangue. Non è stato certo il bigliettino a farmela piacere, perciò sono piuttosto sicuro di non poter attribuire alcuna responsabilità al desiderio.
Non è stato strano neppure lo scoprire di piacerle, perché già lo sapevo. Era stata esplicita sin dal primo giorno, senza lasciar spazio a fraintendimenti. Ma io avevo lasciato cadere le avance una dopo l’altra. Anche questo però non è strano. So di non esser particolarmente attraente, eppure non sono una conquista facile. Deve scattare qualcosa, devo sentire che è speciale, e devo pure essere dell’umore giusto, il che in verità accade di rado.
Ho girato per ore quel biglietto tra le dita, l’ho letto e riletto, e poi, estenuato, ho deciso che dovevo scoprire l’origine di queste mie percezioni. Ho rubato l’auto di mia sorella e pur avendo preso da poco la patente ho oltrepassato il confine. Alla frontiera ho immaginato d’essere un delinquente - stavo espatriando a bordo di un’auto rubata - soltanto per liberare la mente dal tarlo che vi si era insinuato.
Sono andato a casa sua. Avevo intenzione di portarla fuori e veder come andava, cosa succedeva, che c’era sotto di così strano. Invece mi ha fatto accomodare. Sono entrato mentre sua madre usciva. Pure la madre ha quella erre. Dio che fastidio mi dà, quando proviene da una bocca che non è la sua!
Soltanto adesso capisco il senso di strano. Adesso che mi trovo in un’altra nazione, in una casa che non conosco, seduto su una sedia barocca. Adesso che ho le mani legate dietro la schiena e che sono bendato. Adesso che non indosso più la camicia, e ho i pantaloni slacciati. Adesso capisco lo strano.
Sono avvolto dal silenzio. Non vedo nulla. Ho anche un po’ freddo. Ma non è neanche questa situazione ad essere strana.
Lo strano è che mi piace…
Opera scritta il 04/06/2018 - 12:16
Da Roberto L
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Sogno o realtà... è accattivante, curioso, originale. La frase finale è la ciliegina!
Complimenti Roberto
Complimenti Roberto
Grazia Giuliani 05/06/2018 - 21:14
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Mirella l, Rocco Michele, laisa, vi ringrazio di cuore! Ho davvero apprezzato i vostri arguti (e generosi) commenti. Un abbraccio
Roberto L 05/06/2018 - 19:04
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se è stato un sogno, nn è poi così strano
altrimenti....beh , strano
ciao Roberto
altrimenti....beh , strano
ciao Roberto
laisa azzurra 05/06/2018 - 16:25
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STRAORDINARIO RACCONTO... E' FACILE RITROVARSI NELLE TUE IDEE... STRANO MA VERO...
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Rocco Michele LETTINI 05/06/2018 - 10:39
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ROBERTO....Be si può dedurre che hai fatto un incontro quasi al buio, immaginando tutto quello che ti sarebbe successo lo dico perche penso che non sei uno sprovveduto, da quanto capisco dal racconto. Chissà com'è un gelato al gorgonzola?....Certamente un gusto nuovo da provare....quello che è scattato in te è il sapore strano e il piacere dell'avventura succede anche agli uomini difficili da conquistare! Come affermi tu alla fine è che la stranezza della situazione ti piace. Racconto piaciuto che rivela di te qualità sconosciute .....Ciao
mirella narducci 05/06/2018 - 10:11
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