Selvaggio lupo dal fulvo pel
che l' uomo teme dalla sua storia .
Se fosse pavor il vello pieno
non vi sarebbe rifugio e tetto.
Feral il morso che infinge non per sua
rabbia ,funesto intento ,ma come Artemide, dall arco d'oro ,ditta dentro per suo governo .
Natura ,d'ogni creatura albergo ,
fonte di vita dal monte al deserto.
Quando la lupa s 'aggira per i bosco,
non s'ode pigolar il passerotto ,
Il vento trema al suo passo , al suo tono .
Lupo che pensi ,temuto amico ?
Ti rifugge ognun che la vita adora ,
simbolo di morte di cruda sposa .
Gli occhi indomiti fissi e fieri
non conobbero mai chi piego '
capo e artiglio,
Oh terrifico ringhio
Che entro ti brucia
Tormenta come un vento
In tempesta
allor che a cacciar nella selva
sei all "opra
ne catena ,capestro per suo onore .
Bramosia ti scorre come fiume
In piena, maestà 'del regno fatal
e antico che pietà non nuove al suo cospetto virtù mai fu seme di tua struttura ,
amor dell arte e sua scrittura .
Sol segue il bestial core Che entro ti vince .
Siamo noi di genio pieno , uomini onesti,
o più fratel del nemico altero ?
Quando ci lordiam le mani di sangue
e lacrime chi più cruento?
Le morte idee risorgono illuminano
Il sentiero chi più affonda le zanne
E l' uomo !
Il male serpe senza freno ma non di muso,
sì veste di pelle ,viso verbo e Cristo!
Il cupo pensier che toglie notte ,quinci sonno
e' la coscenza che bussa ,tormenta ,
raminga senza meta
Corrado cioci
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