Quando vedo i tuoi occhi stanchi
Che rifiutano l’eco di un sorriso
Quando ascolto la tua bocca muta
Che più non apparecchia l’aria di parole
Mi chiedo quale sia il senso di un corpo a metà
Imprigionato in una mente intera
Incapace di sfogliare i vecchi album di figurine
Inetto ad affrontare un semplice passo
Fugace al sibilo di un singolo fono
Nel disperato appello di un urlo che muore in gola
Ancor prima di nascere.
Che rifiutano l’eco di un sorriso
Quando ascolto la tua bocca muta
Che più non apparecchia l’aria di parole
Mi chiedo quale sia il senso di un corpo a metà
Imprigionato in una mente intera
Incapace di sfogliare i vecchi album di figurine
Inetto ad affrontare un semplice passo
Fugace al sibilo di un singolo fono
Nel disperato appello di un urlo che muore in gola
Ancor prima di nascere.
E non posso che stringerti la mano
Abbracciare la tua fronte candida
Tu
Che ora sei fragile
Come un silenzio di cartapesta
Sei il volto umano di mio padre
Nel sudario delle mie lacrime.
Opera scritta il 04/02/2019 - 18:21
Da Enrico Danna
Letta n.921 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Ha acceso il ricordo di mio suocero, che ho amato come un padre : dei versi intensamente commoventi...
Margherita Zocco 05/02/2019 - 11:41
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Semplicemente stupenda
laisa azzurra 05/02/2019 - 09:21
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ENRICO...Trasuda dolore la poesia... una consolazione non basta perche in questi versi si percepisce l'anima che muore.
mirella narducci 04/02/2019 - 23:44
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apprezzata,piena di sentimento,molto piaciuta
loretta margherita citarei 04/02/2019 - 21:27
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