Una sera del 10 Agosto nell’abitazione di
Don Gesualdo, fuori sulla veranda, Nicolino, accosciato tra le gambe del nonno (Don Gesualdo) intento a guardare l'immensità del cielo.
Don Gesualdo, fuori sulla veranda, Nicolino, accosciato tra le gambe del nonno (Don Gesualdo) intento a guardare l'immensità del cielo.
Nel medesimo Nicolino accarezza le mani del nonno sussurrando un chissà. Don Gesualdo intuisce il sussurro di Nicolino:
“Presto vedremo le stelle cadere. Tu vorresti che io ne acciuffo qualcuna?”
“No, preferisco le tue ruvide mani che accarezzano il mio viso.”
Il nonno commosso stringe Nicolino forte a se baciandolo. Una lacrima scocca dagli occhi di
Don Gesualdo, bagnando il labbro di Nicolino
che con la sua lingua lambisce e poi sussurra:
“Mi sembra di bere di quella fonte dove sorge
quell'acqua sapiente.”

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Commenti
Bella e commovente poesia, Salvatore...
Un nonno e il suo nipote attento

Un nonno e il suo nipote attento




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Le tue poesie hanno sempre qualcosa di speciale e questo mi piace. Un gran saluto, ciao Salvatore.





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Una poesia con una bella morale... ciao Salvatore è sempre un piacere leggerti. Grazie





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