Da nord scuote le cime il viso il cuore, 
soffia furente e l'improvviso evento
disperde in me il primordiale ardore
e mi poso dove meno offende il vento.
soffia furente e l'improvviso evento
disperde in me il primordiale ardore
e mi poso dove meno offende il vento.
Strazia le vette e ulula tra i rami, 
d'una vernale e inerme selva scura, 
solo e avvolto da mille ostil richiami
il cuor si inquieta e a tratti si impaura. 
Ma fra le basse fronde di contorno
un uccelin di mostra e si ritira, 
scompar riappare ratto tutto attorno, 
si posa in fronda esile e mi mira. 
Un tenue biancheggiar gli sfiora il viso
che pece poi si mostra in ogni loco, 
sul resto il proprio dio gli avea diviso
la esile figura in cenere e foco. 
Per nulla perturbato dagli eventi 
sereno é il suo vagar su questa altura, 
e in mezzo al turbina degli elementi
non ha pensieri a viver la narura. 
Che il turbina d'eventi non confonda
ne ostacoli o distragga il tuo cammino, 
che p'esser lieti in questa selva immonda
ti basta esser esile uccellino.
Opera scritta il 07/02/2020 - 08:13Da Nicola Bassi 
            Letta n.1292 volte.
                        			
	        Voto:  |  su 2 votanti  | 
	
Commenti
Condivido anch'io il commento precedente: notevole componimento, apprezzato molto.... un bellissimo modo di poetare!
Maria Luisa Bandiera  
 08/02/2020 - 09:00 --------------------------------------
Grazie infinite Salvatore!  

Nicola Bassi  
 07/02/2020 - 20:05 --------------------------------------
Notevole Componimento poetico.
Complimenti Nicola.
  
  
Complimenti Nicola.
  
  
Salvatore Rastelli  
 07/02/2020 - 16:36 --------------------------------------
  
            
            Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.
                        


