Quali parole potrò dirti?
Penso un po’.
Mi arrovello alquanto, con la penna in mano,
cercando frasi inusitate,
che sfuggano
all’ordinaria e martoriata consuetudine
di un «Ti amo».
E allora:
una rima alternata
per evitare di banalizzare
un bacio;
una metafora singolare
per dirti che
sei unica;
il verso immisurato
per evitare di costringerti
in una bolla di accenti e ritmo.
All’esito di tutto…
Forse…
È nella parola non ricercata
che risiede
l’unicità di quello
che provo.
È nell’averti di fianco
ogni mattina,
mentre mi respiri addosso,
il miracolo della rigenerazione.
È nell’intreccio delle nostre dita
la purezza di ciò che sento.
E dopo tutto questo sproloquio,
poiché non serve aggiungere nulla
alla completezza,
l’unica frase che racchiude tutto,
togliendo
gli aggettivi,
gli accrescitivi,
i miei adorati avverbi:
«TI AMO».
Penso un po’.
Mi arrovello alquanto, con la penna in mano,
cercando frasi inusitate,
che sfuggano
all’ordinaria e martoriata consuetudine
di un «Ti amo».
E allora:
una rima alternata
per evitare di banalizzare
un bacio;
una metafora singolare
per dirti che
sei unica;
il verso immisurato
per evitare di costringerti
in una bolla di accenti e ritmo.
All’esito di tutto…
Forse…
È nella parola non ricercata
che risiede
l’unicità di quello
che provo.
È nell’averti di fianco
ogni mattina,
mentre mi respiri addosso,
il miracolo della rigenerazione.
È nell’intreccio delle nostre dita
la purezza di ciò che sento.
E dopo tutto questo sproloquio,
poiché non serve aggiungere nulla
alla completezza,
l’unica frase che racchiude tutto,
togliendo
gli aggettivi,
gli accrescitivi,
i miei adorati avverbi:
«TI AMO».
Opera scritta il 17/02/2020 - 15:33
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Commenti
Mi sono emozionata tantissimo, che dire? Poesia immensa! Chapeau!
Maria Luisa Bandiera 17/02/2020 - 18:04
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