Dolce mese del grano che ingiallisce
nei campi, tra un canto di bimbo
ed il falciar del contadino.
Son più miti le giornate,
la luce batte sui vetri come mar
per tempesta.
I cieli riecheggiano per tutto il raggio d 'apertura d' uno stridio
quinci l 'allodole e le beccacce risuonano all 'uninsono.
Le ali apre al mite vento ,
beccaccia striata tra il nero e terra ,
con rapido volo,messaggera degli immortali del lor volere.
Tanta cara a chi ama le messi,guardi,proteggi i frutti d,oro.
Inver il mantovano , con calamaio
canto' il bell'Enea trionfo d 'amor
per la patria per la vita.
T 'avrà mirato con occhio stanco
quando lagnando temeva le zolle
lasciar.
Giuno, per balzi e valli le selve serva
I docili cervi governa.
Di lungi pavoneggia il colorito uccello il suo talento donar,
alla dea che si incapriccia per ogni
fuggir d' ,amore che il marito arriccia!
Ma giugno sei il mese dei sogni !
Sogno d'un viver più gaio.
Lo spirito si fa giovane non pute più il suol di pioggia
e marcio .
Eolo governa venti più leggeri
che spazzano le fertili terre ammantate d 'ogni fior come un imperituro di' festoso.
Dall 'ovest il libeccio fa sentir
la sua brezza che tra il finir di grilli
porta con sé acqua fresca.
Le nuvole risplendono nell 'azzurro
del meriggio,in questa nuova danza
d'armonico sentire io mi fingo .
Quel profumo di nuda stoffa messa
ad asciugare e che ogni folata rivolta,
spande nell' aere l' aspro odor di lisciva,lasciando la mente al tempo nuovo.
Gridan di gioia ovunque i bambinelli
dalle pesanti carte della scuola liberi
I libri dormiranno fino a settembre!
Spuma il mar nella riviera
S' accoglie la corsa su roventi piagge.
Pensieri,amori andranno via
Il ventuno già passa ,s inchina
ed apre il tempo d'estate .
Corrado cioci
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