C’era un muro
C’era un muro davanti alla tua finestra,
mattoni arrugginiti
sui quali scrivevo l’amore,
lo scrivevo rosso di sangue, bianco d’ingenuità.
C’era un muro davanti alla tua finestra,
mattoni arrugginiti
sui quali scrivevo l’amore,
lo scrivevo rosso di sangue, bianco d’ingenuità.
Ridevi leggendo il tuo nome,
un nome che indossavi senza arrossire,
tenero e morbido dalle labbra al seno,
un nome che ancora mi fiorisce nella memoria.
Cubitale su quel muro avrei scritto la nostra favola
aprendo tutte le porte della luna
per rubare quella magia
capace di fermare il tempo sulla tua prima ruga.
La bellezza ti ha incantato
con le sue promesse vagabonde.
Hai cancellato il tuo nome.
hai chiuso la finestra,
sei uscita nel mondo, ti sei persa nel mondo.
Poi la vita ha travestito d’inverno tutte le stagioni
diventando un crudo groppo alla gola
insegnandomi che sui muri
scrivono solo gli innamorati
e i condannati a morte.
Opera scritta il 09/09/2020 - 14:33
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