Amo
il profumo dell'attesa
che sa di bordi indefiniti
e di margini soltanto accennati.
Come l'oste
il tempo
mesce tinture di circostanze
con vini d'annata
sa di mosto
l'osteria delle inquietudini
di un vapore leggero
che diventa essenza.
Gravide le mani
di uno spessore intenso
se i calli son medaglie
l'anima è alloro
o forse assenzio
se l'unica risposta
alla lama che ferisce
è l'oblio perpetuo
in una suite di sigarette.
Amo
il profumo dell'attesa
quando le mie labbra sono amare
come limoni da svezzare
e anche il sole
cede il passo
all'immantinenza che riluce.
Opera scritta il 14/06/2021 - 08:36
Da Enrico Danna
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Commenti
Sono ritenuto un rompiscatole illetterato. Quindi non so cosa ne uscirà dal mio tentativo di commentarti. Intanto mi prende il rammarico di non averti letto fino ad ora per inseguire stupidità che mi hanno sfiacchito. Stupidità tutte allineate, ripetute, indigeste. E tu dici: embè che vuoi da me? Solo ringraziarti. Ho incontrato qualcosa che vale la pena di leggere. E rileggere. Ad Maiora .
Ernesto D’Onise 17/06/2021 - 21:32
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