Odo suoni di corde tedesche,
nell'aria come un profumo di pesche,
il suo mento perpendicolare allo strumento,
i suoi piedi non toccano ancora il pavimento.
nell'aria come un profumo di pesche,
il suo mento perpendicolare allo strumento,
i suoi piedi non toccano ancora il pavimento.
I primi tasti comincia a pigiare,
la melodia nella casa inizia a riecheggiare,
fa attenzione alla diteggiatura,
come chi mescola una tintura.
Il suo occhio viaggia veloce,
solfeggiando fa il segno della croce,
d'improvviso una nota stonata,
la sua faccia non appare più immacolata.
Le sue ciglia si fanno tenebrose,
meno eleganti son ora le sue pose,
torna indietro e ripete ancora,
è passata quasi un'ora.
Finalmente tutto fila,
di imprecazione centomila,
ora si alza allegra e soddisfatta,
sapendo di non aver fatto malefatta.
Va via e non mi lascia neanche un dito,
e io rimango solo con il suo spartito!
Opera scritta il 20/06/2021 - 11:49
Letta n.553 volte.
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Commenti
Molto carina la tua poesia.
Alberto Berrone 20/06/2021 - 17:06
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