Gli angeli decaduti
LE bianche penne avete perso per amor perverso e ghiotto ardore di maggior guadagno.
Or vedete il dolce cerchio dal tristo abisso,
ove vi pose l esser superbi al creator,
che plasmo' stelle e pianeti.
Chiusi in eterno nella spelonca nera ricordate i giorni d' esser belli purezza nata ,
avulsa dalla colpa di poi macchiata.
Neri , combusti nel foco sporco ,
nel sudicio letto ,ne giorno e notte vi da
conforto.
Ove sei speranza gridan in coro!
L' orecchio e' sordo a cotanta lagnar di perdono già furono fatti i giochi quando voler esser più fieri cavalieri che umili stallieri
Così decade per superbia chi si loda e ingloria .
All' umana semenza che alza voce e crede di squillare più d una tromba ,
memori l 'atto di superbia ove porta !
Angei belli e capricciosi ,
guidate il buio l' eterna notte ,
fare dei vizi vostra virtù,
del fango la vostra gioa .
Quivi son posti i riottosi alla legge
all amore alla vita .
Chiasso si leva ed orgia di peccato ,tra fumo lacrime rimpianto.
Una ed unica voce in coro,
ancor maledice il di' del gran misfatto .
A capo chino sergenti e fanti
della grande ruina
tramano all 'alto cielo vendetta
e rapina.
Anime bionde come siete fatte brutte
alla disfatta !
Se fosse meno grave il chiedere grazia ,
forse a pietà si sarebbe mosso il buon pastore ma inver battete ancor il ferro dell arroganza
Qui si ferma il vento di primavera e il grazioso volo di rondini
la spe è più nera della sera.
Amor e solo amor che vinci pieghi
lance ,scudi ,
sii nostra fortezza.
Noi che abbiano ancora carne
e rossi tramonti ,
restiamo d 'esser nave per tempesta .
La cava bieca è prigione dei miserrimi
Impenitenti
quinci ci illumini la luce del giorno ,
perché non siamo pellegrini in quella
foresta nera ove more il ben che in noi
alberga
Corrado cioci
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