Dopo l’ire impetuoso e lo sconquasso
mi son chetato al rallentar del passo
dalle infingarde ore la mia vita
or lenta e sobria vien scandita.
mi son chetato al rallentar del passo
dalle infingarde ore la mia vita
or lenta e sobria vien scandita.
Tutto rallenta tutto scorre piano
come foga di vento che il grano
genuflette prima inarca sfronda
poi torna carezza sulla chioma bionda
e il fiume che nel letto placido riposa
scorre docilmente e torna a casa
mentre i pesci in fila lungo il corso
guardando il cielo nuotano sul dorso.
Io e la vita abbiamo fatto un patto
di quelli a cui bisogna nessun scritto:
io accetto e m’impegno d’essere prudente
e lei a staccare d’un sol colpo la corrente.

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Commenti
Metaforicamente splendida, con più significati, è scritta divinamente... che la vita abbondi sempre nella tua poesia e nel tuo cuore. Ciao Francesco 



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Dovremmo tutti essere prudenti cercando di risparmiare dimezzando gli sprechi, con questo caldo la vedo dura.
Bel testo, attuale!

Bel testo, attuale!




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Bella la chiusa! 



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Eh si, alla fine tutti rimaniamo al buio perché non avremmo più i soldi per pagare la bolletta
Bella la poesia

Bella la poesia



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Bravissimo rimatore 



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5*


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Complimenti Francesco, veramente bella, la si legge tutta d'un fiato. 



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Bellissima davvero, i miei complimenti sinceri


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Bellissima lirica, assai piaciuta!
E' quello che vorremmo tutti (la corrente, intendo..)
Complimenti, Francesco!
E' quello che vorremmo tutti (la corrente, intendo..)
Complimenti, Francesco!



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