Stralci d'incanto si
inseguono in soffusi giochi di luce.
All'occhio dell'universo
s'inchina un'effimera aurora boreale,
in una falsa notte scivola via
tra caleidoscopi di colorate emozioni.
Incantati castelli appaiono,
si dissolvono in sogni come miraggi,
incatenano l'anima in fanciullesche
discendenze, nutrono le dolenze
dell'intelletto che s'abbevera alla
coppa della vita, nell'occulto
disio d'una nuova nascita”
T'amo, come tal verbo risuona nell'Eden,
T'amo come si può amare l'amor profetico
che dal cielo guidato a me ti portò.
T'amo perché ciò è scritto dove conoscenza
muore e desiderio si genera nel Caos iniziale
dell'umana creazione.
“S'agapò amor mio,
che sull'Olimpo dormi,
soffiami lo spirto tuo
sulle labbra ch'io possa assaporare
il tramonto dell'esistenza mia
in raffinati effluvi d'insana passione”
“Kalispera amor mio,
tra ombrose tinteggiature
spruzzate sulle sabbie
d'un minuscolo porticciolo,
tra dune e giardini d'orchidee selvagge,
tra rossi bruniti che concedono
riparo da infuocati raggi,
tra palme che s'allungano
sui fondali di smeraldo,
tra intrecci di mediterranee
siepi che all'Oriente volgono
la vista”
Cristalli di rocca
col favore delle tenebre
sull'acque calme,
sospinte da lievi venti,
ci trasporteranno per i mari
e quando l'orizzonte sarà sotto di noi
svaniremo nel notturno artico,
immersi nel nordico gelo dove i sogni
riposano.
S'agapò amor mio.
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Sono tornata ad ascoltare il tuo testo su Petrarca...
sublime rileggerti, Poeta,
complimentissimi