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Bobi cagnolino incompreso

Bobi viveva sciolto,
libero di abbaiare,
non era un cane colto,
non volle mai studiare.
Per le vie di Sormano
correva senza posa,
a volte contromano,
pisciava su ogni cosa.
Piccolo bastardino,
senza pretesa alcuna,
apparve in un mattino
giunto dalla pianura.
Aveva un chiodo fisso,
e spesso lui colpiva,
da ruba cuori indomito
la femmina copriva.
Ma le cagnette gravide
Bobi poi abbandonò,
finchè qualcun lo vide
e botte si buscò.
Cainando indispettito,
Bobi svegliò il paese,
da tutti fu zittito
in modo non cortese.
Poi Bobi se ne andò,
non si sentiva amato,
da altri si fermò,
da loro fu sfamato.
A volte se ci penso,
mi sento assai meschino,
l'amore suo fu immenso,
povero cagnolino.....


Righi Mario 12.2.2023




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Opera scritta il 12/02/2023 - 18:39
Da mario Righi
Letta n.628 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Complimenti Mario col tuo Bobbi

Zio Frank Storie del gufo 13/02/2023 - 20:14

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Grazied per i simpatici commenti.

mario Righi 13/02/2023 - 08:54

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Poesia molto carina ... purtroppo queste cose succedono, peccato che nessuno se ne prese cura!

Maria Luisa Bandiera 13/02/2023 - 07:59

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Ho già scritto una volta..vorrei un amico con cuore di cane..e ho detto tutto. Bello quello che hai scritto su Bobi. Complimenti

Anna Cenni 12/02/2023 - 19:39

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Purtroppo è triste il destino dei randagi. Sono spiriti liberi, cercano amore... il cane ha bisogno di avere un padrone, una casa, è l'uomo il suo punto di riferimento. Questo tuo ricordo è struggente e simpatico insieme. Bravo, Mario, adoro i cani

Marina Assanti 12/02/2023 - 19:13

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