Erano gli anni 60 che oggi molti definiscono “i favolosi anni 60”.
Si era soliti tentare un approccio sentimentale utilizzando la seguente frase” Signorine, vi possiamo accompagnare?”
Porsi di fianco alla destra dell’una o alla sinistra dell’altra significava aver già fatto un scelta. Così fu in quel pomeriggio a Torre Annunziata.
Io e il mio compagno di studi, entrambi di Portici(Na),eravamo in gita a Torre Annunziata per goderci il sole e il mare del bagno Lido Azzurro.
Individuammo due ragazze subito piaciute per l’aspetto svelto, elegante e malizioso. Ci fu subito colloquio fitto ed interessato soprattutto tra me e Assunta, la mia prescelta.
Abitava a Torre Annunziata, era fresca di promozione al quinto anno di un Istituto Commerciale. Con percettibile segno di intesa precisò che una sua zia abitava a San Giorgio a Cremano, comune limitrofo di Portici.
Immersi nelle onde del mare fu quasi immediata la mia proposta di vederci a San Giorgio a Cremano.
Disse subito di si. Ci incontrammo in occasione di una sua visita alla zia. Fu un camminare insieme così facile
che si completò subito con l’intrecciarsi delle mani. Ci rivedemmo una seconda volta. Ci furono aggiunte di bacetti e carezze un po’ intime. Poi successe l’imprevisto. Un giorno mentre ero in compagnia di amici e amiche nel circolo universitario che frequentavo, si presentò la mia recente fiamma d’amore, il mio primo amore. Era un rapporto che Lei aveva interrotto e risolto facendomi intendere che non ero il suo ideale di ragazzo. Appena giunta nel circolo mi disse, guardandomi con occhi furbi, maliziosi ed indagatori: ”ti sei già dimenticato di me, ti ho visto ieri passeggiare in amorosa compagnia”.
La mia risposta, forse telecomandata dal suo sguardo provocatorio, fu questa: Se mi dici di nuovo “si” da questo momento uscirò solo con te e con nessun altra ragazza. E così fu. Il giorno dopo non andai all’appuntamento con Assunta che io stesso avevo preteso e sollecitato. Lei, per farmi contento, aveva accettato rinunziando ad un invito ad una festa nuziale.
Ancora oggi mi chiedo: quale fu la sua reazione? Ebbe momenti di rabbia, sconforto, delusione o altro ancora? Tanti anni sono passati, la fiamma d’amore che mi aveva allontanato da Assunta si era definitivamente spenta, questa volta con la mia collaborazione, stanco di un continuo chiedere senza avere risposte. Il destino è stato benigno. Ho trovato la persona giusta e viviamo da anni in ottima armonia.
Concluderò queste vicende di vita con una lettera che, senza indirizzi, la considero recapitata ad Assunta che non so dov’è, non so cosa fa, troppo tardi per fare ricerche, dopo tanti anni anche inopportune. Le chiederò scusa ora per allora, è bello per me pensare che ha avuto ed ha una vita felice, personale e di coppia. Tutto questo, sperandoci e credendoci, scioglie il rimorso per l’atteggiamento muto e vuoto che ebbi nei suoi confronti e mi consente di non avere rimpianti perché anche io ho realizzato felicemente la mia vita sentimentale. C’è qualcosa di lei, per naturalezza e semplicità, nel tipo di donna che, in amore, vive con me.
Concluderò la lettera aggiungendo alle scuse “un caro saluto da chi avrebbe potuto e dovuto amarti, che oggi chiede di poter essere tuo amico sincero e fedele”.
E poi questo post scriptum” chissà, un giorno passeggiando per caso ti incontrerò, ti chiamerò, ci riconosceremo. Ti chiederò scusa a voce alta, tu mi dirai …..ho saputo che avevi già una fidanzata,….avrei dovuto conoscerti prima. Con un finale come nelle favole belle, piene di amore, amicizia e sentimenti.
Si era soliti tentare un approccio sentimentale utilizzando la seguente frase” Signorine, vi possiamo accompagnare?”
Porsi di fianco alla destra dell’una o alla sinistra dell’altra significava aver già fatto un scelta. Così fu in quel pomeriggio a Torre Annunziata.
Io e il mio compagno di studi, entrambi di Portici(Na),eravamo in gita a Torre Annunziata per goderci il sole e il mare del bagno Lido Azzurro.
Individuammo due ragazze subito piaciute per l’aspetto svelto, elegante e malizioso. Ci fu subito colloquio fitto ed interessato soprattutto tra me e Assunta, la mia prescelta.
Abitava a Torre Annunziata, era fresca di promozione al quinto anno di un Istituto Commerciale. Con percettibile segno di intesa precisò che una sua zia abitava a San Giorgio a Cremano, comune limitrofo di Portici.
Immersi nelle onde del mare fu quasi immediata la mia proposta di vederci a San Giorgio a Cremano.
Disse subito di si. Ci incontrammo in occasione di una sua visita alla zia. Fu un camminare insieme così facile
che si completò subito con l’intrecciarsi delle mani. Ci rivedemmo una seconda volta. Ci furono aggiunte di bacetti e carezze un po’ intime. Poi successe l’imprevisto. Un giorno mentre ero in compagnia di amici e amiche nel circolo universitario che frequentavo, si presentò la mia recente fiamma d’amore, il mio primo amore. Era un rapporto che Lei aveva interrotto e risolto facendomi intendere che non ero il suo ideale di ragazzo. Appena giunta nel circolo mi disse, guardandomi con occhi furbi, maliziosi ed indagatori: ”ti sei già dimenticato di me, ti ho visto ieri passeggiare in amorosa compagnia”.
La mia risposta, forse telecomandata dal suo sguardo provocatorio, fu questa: Se mi dici di nuovo “si” da questo momento uscirò solo con te e con nessun altra ragazza. E così fu. Il giorno dopo non andai all’appuntamento con Assunta che io stesso avevo preteso e sollecitato. Lei, per farmi contento, aveva accettato rinunziando ad un invito ad una festa nuziale.
Ancora oggi mi chiedo: quale fu la sua reazione? Ebbe momenti di rabbia, sconforto, delusione o altro ancora? Tanti anni sono passati, la fiamma d’amore che mi aveva allontanato da Assunta si era definitivamente spenta, questa volta con la mia collaborazione, stanco di un continuo chiedere senza avere risposte. Il destino è stato benigno. Ho trovato la persona giusta e viviamo da anni in ottima armonia.
Concluderò queste vicende di vita con una lettera che, senza indirizzi, la considero recapitata ad Assunta che non so dov’è, non so cosa fa, troppo tardi per fare ricerche, dopo tanti anni anche inopportune. Le chiederò scusa ora per allora, è bello per me pensare che ha avuto ed ha una vita felice, personale e di coppia. Tutto questo, sperandoci e credendoci, scioglie il rimorso per l’atteggiamento muto e vuoto che ebbi nei suoi confronti e mi consente di non avere rimpianti perché anche io ho realizzato felicemente la mia vita sentimentale. C’è qualcosa di lei, per naturalezza e semplicità, nel tipo di donna che, in amore, vive con me.
Concluderò la lettera aggiungendo alle scuse “un caro saluto da chi avrebbe potuto e dovuto amarti, che oggi chiede di poter essere tuo amico sincero e fedele”.
E poi questo post scriptum” chissà, un giorno passeggiando per caso ti incontrerò, ti chiamerò, ci riconosceremo. Ti chiederò scusa a voce alta, tu mi dirai …..ho saputo che avevi già una fidanzata,….avrei dovuto conoscerti prima. Con un finale come nelle favole belle, piene di amore, amicizia e sentimenti.
Opera scritta il 05/04/2023 - 14:55
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Commenti
Ottimo lavoro attinente al tema indicato e ben scritto. Complimenti.
Ernesto D’Onise 06/04/2023 - 11:04
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Testo ben scritto, una lettera pensata nell'immaginario.
Maria Luisa Bandiera 06/04/2023 - 07:31
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