I tuoi lunghi capelli intrisi di gocce di sole tela di ragno a sfiorare destini assopiti. Hai colorato di pastello perché ti veda avvolta tra messi dorate.e succhi, ape vagabonda, nell’ultimo fiore nettare dimenticato.
Ti ritrovo nell’aria, profumo errante di fresia, odo spruzzi di mare che srotolano tappeti d’onde a rubare vuote conchiglie e pezzi di vetro. Accendi sulla spiaggia imbrunita piccoli fuochi e spiega la tua dolce d’ombra sulla rena che possa trovarti.
Campane lontane sgranano rosari alla sera e il cielo muore arrossato fra sepolcri di vetro. Il tuo calice è vuoto ed i fuochi finiti. La luna impasta con argentei miscugli ombre imprudenti mentre tu ti allontani silenziosa giovinezza.
Opera scritta il 23/10/2023 - 13:07
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Commenti
Bellissima poesia. Stilisticamente lineare, intensa ben strutturata.
Francesco Rossi 23/10/2023 - 19:10
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