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L'odore della pelle

Quant’eran belli gli anni iti
dell’infanzia mia,
tersi, come cieli a primavera,
tra scie di vento
e sogni di avventure
m’incamminai lungo la via.


Nessun pensiero,
oltre i trastulli,
avean regno nella mente mia,
dentro le pozzanghere
scorgevo il mare,
sopra le nuvole
un campo di papaveri.


Presto
mi trovai con lunga chioma,
d’un soffio il vento
me la scompigliò,
rimasi a lungo spettinato
poi, un profumato unguento
la riconciliò.


Quant’eran belli gli anni iti
dell’infanzia mia,
senza nequizia e senza macchia,
di mio Padre serbo ancora
il segno del rispetto
di mia Madre, l’odore della pelle.




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Opera scritta il 10/01/2025 - 13:35
Da Francesco Scolaro
Letta n.165 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Molto bella, di sapor di altri tempi!!

Anna Cenni 10/01/2025 - 21:16

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FRANCESCO....Un bel sentire il tuo, ancora oggi sento i suoni e i profumi di un tempo lontano, in particolare l'odore della pioggia mi fa tornare bambina.Ciao buona serata.

mirella narducci 10/01/2025 - 18:30

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Di sentore un poco antico, splendida lirica.

Maria Luisa Bandiera 10/01/2025 - 15:12

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