Lungo le strade
per caso t'incrociai,
Venere Nera,
svettante statua d'Ebano,
dalle sinuose, slanciate forme,
stupende le lunghe membra,
d'odor selvatico
nelle movenze tue, plastiche e feline,
fascinoso un filo.
per caso t'incrociai,
Venere Nera,
svettante statua d'Ebano,
dalle sinuose, slanciate forme,
stupende le lunghe membra,
d'odor selvatico
nelle movenze tue, plastiche e feline,
fascinoso un filo.
Né lo spirito mio pusillanime
al naturale istinto
di sbirciar nel dolce dolco
fra i grandi seni
cedere avrebbe mai osato,
se non avesse le spalle voltato
in quel frangente l'uomo tuo,
possente atleta,
e con sommo stupore,
di vecchiaccio l'insolenza mia
gelido sguardo o indifferenza non riscosse,
ma gran sorriso, quasi naif,
che dalle scure perle dei tuoi occhi,
sbarazzini ed indulgenti,
all'avorio dei denti,
come luna piena scintillanti,
generoso giungeva,
come mai dalla candida pelle
nessuna donna prima.
E muta preghiera recitai,
affinché splendore,
che fra le tue genti
presto sfiorir si mormora,
possa a lungo il tempo sfidare,
insieme alla tua gaia gentilezza.

Da Aldo Romita
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