Zampeggiando tra i vicoli
e palazzi,
alla ricerca dell’identità perduta,
la notte fugge via
stuprata ad oltranza dai decibel
oltraggiata dai fanali
e dalle insegne metropolitane
impaurita da chi ha paura di lei
e palazzi,
alla ricerca dell’identità perduta,
la notte fugge via
stuprata ad oltranza dai decibel
oltraggiata dai fanali
e dalle insegne metropolitane
impaurita da chi ha paura di lei
mentre
dalle viscere di un sotterraneo
sbuffi d’aria lercia
esalano dalle fessure incrostate
d’una grata arrugginita
a ristoro di mani anchilosate:
appendici di tegumenti
relegati in sarcofaghi di cartone.
Poesia scritta il 25/11/2024 - 10:02Letta n.336 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Bellissima quest'immagine della notte che zampeggia. Flash di una notte un po' cupa,ma poeticamente validissima. Bravissimo. Ciao


santa scardino
28/11/2024 - 15:05 --------------------------------------
Profonda descrizione sulla notte, io abito fuori paese e non sento i rumori della città 

Mary L
26/11/2024 - 21:42 --------------------------------------
La notte vive nei tormenti, prigioni sotterrate dal silenzio impaurito che parla di lei, delle sue mani legate e dalla paura degli abbandonati nella morte. Molto profonda e sentita 

MARIA ANGELA CAROSIA
26/11/2024 - 18:55 --------------------------------------
Fortunatamente esistono ripari pubblici e almeno da me, pochi dormono fuori di notte. Cmq una descrizione della notte ai nostri giorni molto attuale e precisa. Complimenti. 

Anna Cenni
25/11/2024 - 18:27 --------------------------------------
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