Zampeggiando tra i vicoli
e palazzi,
alla ricerca dell’identità perduta,
la notte fugge via
stuprata ad oltranza dai decibel
oltraggiata dai fanali
e dalle insegne metropolitane
impaurita da chi ha paura di lei
e palazzi,
alla ricerca dell’identità perduta,
la notte fugge via
stuprata ad oltranza dai decibel
oltraggiata dai fanali
e dalle insegne metropolitane
impaurita da chi ha paura di lei
mentre
dalle viscere di un sotterraneo
sbuffi d’aria lercia
esalano dalle fessure incrostate
d’una grata arrugginita
a ristoro di mani anchilosate:
appendici di tegumenti
relegati in sarcofaghi di cartone.
Poesia scritta il 25/11/2024 - 10:02
Letta n.119 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Bellissima quest'immagine della notte che zampeggia. Flash di una notte un po' cupa,ma poeticamente validissima. Bravissimo. Ciao
santa scardino 28/11/2024 - 15:05
--------------------------------------
Profonda descrizione sulla notte, io abito fuori paese e non sento i rumori della città
Mary L 26/11/2024 - 21:42
--------------------------------------
La notte vive nei tormenti, prigioni sotterrate dal silenzio impaurito che parla di lei, delle sue mani legate e dalla paura degli abbandonati nella morte. Molto profonda e sentita
MARIA ANGELA CAROSIA 26/11/2024 - 18:55
--------------------------------------
Fortunatamente esistono ripari pubblici e almeno da me, pochi dormono fuori di notte. Cmq una descrizione della notte ai nostri giorni molto attuale e precisa. Complimenti.
Anna Cenni 25/11/2024 - 18:27
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.