Ed era gelosia
il rimestare tra
le uve nei tini,
con rabbia
e un po' furore,
lei da bianca a
nera di sangiovese
gocciolava.
Aveva sulla lingua
odore di mosto,
quando ancora acerbo
con dell'ira
lo mordeva, e gli
acini più grossi,
occhi messi lì
a tener d'occhio.
Di collera pestava
e ombrosa si
tormentava, ma
lei sola si ingannava.
il rimestare tra
le uve nei tini,
con rabbia
e un po' furore,
lei da bianca a
nera di sangiovese
gocciolava.
Aveva sulla lingua
odore di mosto,
quando ancora acerbo
con dell'ira
lo mordeva, e gli
acini più grossi,
occhi messi lì
a tener d'occhio.
Di collera pestava
e ombrosa si
tormentava, ma
lei sola si ingannava.

Da Anna Cenni
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Commenti
Siam tutti sparsi tra le vigne, grazie Paolo! 



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Ho visto vendemmiare, una volta ho pestato l'uva anche io .. hai citato versi in modo eccellente, complimentissimi.


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Ungaretti era veramente una potenza, una forza della parola bello leggere anche solo una citazione, grazie di cuore e così anche a te Francesco che basta la fantasia e l'immedesimazione e il gioco è fatto....Forse. 



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Anche io, da piccolo, ho partecipato alla spremitura dell'uva pestando nella tina. Ma, appunto, troppo piccolo per provare le sensazione magidìstralmente rappresentate in questa bella poe, complimenti, ciao 



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Di noi fa "vendemmia il sole"
A occhi chiusi
"per vedere nuotare in un lago
infinite promesse"
(liberamente tratto da Fase d'oriente di G.Ungaretti)

A occhi chiusi
"per vedere nuotare in un lago
infinite promesse"
(liberamente tratto da Fase d'oriente di G.Ungaretti)



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