Non è rimasta speranza
tra macerie di genti.
Vedo un disastro
nelle bocche che
tremano nei corpi
scarniti accerchiati
da muto spavento.
Polvere nera di
carte bruciate per
coprire le spalle
di chi non ha braccia
e si tiene la fronte
per sentire i pensieri
e se sa, ancora pensare.
Strascica i piedi
umanità senza più
niente e nel delirio
cerca l'oblio.
Eppure si nasce
ancora a Betlemme,
ma le gemme di
ulivo ora sono
proiettili neri.
L'angoscia assale
la lingua si arrota
in stoffe di kefiah
ultimo segno
di un'era.
tra macerie di genti.
Vedo un disastro
nelle bocche che
tremano nei corpi
scarniti accerchiati
da muto spavento.
Polvere nera di
carte bruciate per
coprire le spalle
di chi non ha braccia
e si tiene la fronte
per sentire i pensieri
e se sa, ancora pensare.
Strascica i piedi
umanità senza più
niente e nel delirio
cerca l'oblio.
Eppure si nasce
ancora a Betlemme,
ma le gemme di
ulivo ora sono
proiettili neri.
L'angoscia assale
la lingua si arrota
in stoffe di kefiah
ultimo segno
di un'era.

Da Anna Cenni
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Commenti
Grazie tante anche a te Fiume. 



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Sentita


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E il senso di impotenza che si avverte è dilaniante, grazie mille Francesco, Fiore e Maria Angela 



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La speranza si dice che è l'ultima a morire, ma in certi posti purtroppo non c'è proprio. Molto profonda e sentita


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Esattamente come hai descritto, cara Anna. Il dramma della guerra e quello dell'indifferenza.


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Non c'è pace per quel popolo sottomesso e martoriato nel disinteresse generale....Hai reso perfettamente quanto sta capitando in quei luoghi meritevoli di altro svolgimento. Complimenti, ciao 



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