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Un Evento Dimenticato

PRIMA PARTE
Galoppava il pensiero nei vari interstizi della mente di Virginia come se giocasse a nascondino con se stesso, cercava nei vari cassetti nascosti momenti con cui soggiornare.
La domanda che Virginia si poneva era: Perché? Non stava forse bene così senza pensieri strani, anzi con i suoi pensieri distratti che si avvicendavano tranquilli nelle ore di tutti i giorni?
Giorni che si susseguivano magari un po’ monotoni, sempre uguali, senza qualche cosa di nuovo, di eccitante che differenziasse un giorno dall’altro. Non erano più ovviamente gli anni della sua giovinezza dove ogni giorno si presentava pieno di nuove novità, alle volte belle ed altre un po’ meno ma che comunque davano un’aria fresca ad ogni giornata rinnovandola di volta in volta. Perché la vita si era fatta di calma piatta e senza più alcuna attrattiva, forse perché col tempo aveva perso di visti nuovi obiettivi? Si domandava Virginia. Non lo sapeva, sta di fatto che quel giorno, meditando, aveva deciso di ripercorrere vecchi sentieri della mente per ritrovare cose dimenticate. La mente sembrava trovarsi a suo agio nella ricerca ma nel medesimo tempo dentro di lei sentiva con sgomento una sensazione di timore ….. forse sapeva di aver sepolto ben bene da qualche parte un ricordo, una paura o due per la sopravvivenza del cuore e forse per la stessa sopravvivenza di tutto il suo essere.
Eppure testardamente, senza requie, continuò la ricerca di eventi da ricordare e incurante dei suoi stessi timori si soffermava ad ogni intoppo dei diverticoli della mente a scoprirne il velo (o la roccia) che li ricopriva; è così che trovò una rabbia “censurata” in quell’angolo, un’ira “mal repressa” in un altro angolo che di fatto neutralizzava all’istante trovandola oggi, a distanza di molto tempo, fatta di motivi futili e quindi nel medesimo istante in cui ricordava svaniva nel nulla sciogliendosi come la neve al sole. Lo trovò un bel gioco interessante per risolvere problemi interiori e torti mai perdonati ne agli altri ne a se stessa.
Ad un certo punto però si trovò davanti ad una porta sigillata a triplo giro di mandata che non riusciva ad aprire, probabilmente si trovava davanti a ciò che non avrebbe mai più voluto ricordare!
Infatti mai e poi mai avrebbe voluto ripetere quell’evento che aveva completamente rimosso!
Non era ancora pronta …. Ma ormai era troppo tardi! Il vaso di pandora era stato scoperchiato!
E ricordò!.....
Aprendo quella porta interiore si ritrovò catapultata indietro ad una sera di anni fa facendole rivivere quei tremendi momenti in tutta la loro tragicità ….. stava tornando a casa con grande soddisfazione della serata appena trascorsa mentre ascoltava della musica alla radio, guidava tranquilla che tanto non aveva nessuna fretta quando ad un tratto, una luce accecante le colpì gli occhi, subito non capì, fu completamente accecata …. una macchina in sorpasso sopraggiungeva ad alta velocità contro di lei sulla sua corsia ….. in un primo momento le prese il panico ma poi cercò una via di scampo, frenò e si spostò tutta sulla sua destra per cercare di evitarla, non bastò, non fu abbastanza veloce …. e risenti ancora, come se stesse succedendo in quell’istante, quello stridio dei freni nelle orecchie e quell’orrendo rumore del metallo che si schianta contro un altro, la sua macchina s’impennò come un cavallo imbizzarrito, il guardrail terminava proprio in quel tratto per cui ricadde con un tonfo sordo a lato della strada incominciando a rotolare giù per il pendio con Virginia dentro ad essa, le parve di aver fatto tre o quattro giri sballottata qua e là perché la cintura di sicurezza si era sganciata o forse rotta e l’unico a trattenerla sul sedile era l’airbag che però sembrava la soffocasse lasciandola respirare a malapena, poi … con ulteriore tonfo sinistro, la macchina si fermò a ruote in su …. e fu silenzio.
Era tutta dolorante ed in stato confusionale, probabilmente era sotto choc, sentiva di nuovo nella mente tutto il caos intorno, il vociare concitato, il suono delle ambulanze, qualcuno che forse le chiedeva qualcosa che però non riusciva a capire. Si risvegliò in ospedale ma lei, allora, non ricordava nulla di quello che era successo, aveva memoria solo di quei due occhi accecanti che le puntavano addosso!
Il suo cuore pareva impazzito dall’angoscia e dalla paura solamente nel ricordare …


SECONDA PARTE
…. ricordare le fece bene ….. poiché in ospedale era stata in coma per tre giorni e al suo risveglio aveva rimosso tutto - non si ricordava più nulla - l’unica cosa che ricordava a quel tempo era che nonostante tutto si sentiva serena e pur non sapendo che cosa la spingesse a farlo, cambiò tante cose nella sua vita che prese una svolta decisiva!
Questa meditazione in definitiva si dimostrò molto utile perché, non solo aveva rammentato tutta la dinamica dell’incidente, ma le erano riapparse alla mente altre cose avvenute “nel dopo immediato dell’incidente prima che arrivassero i soccorsi” ed ora si domandava se tutto fosse successo nella realtà o solo nella sua mente …..


E così riprese a ricordare: nell’attimo stesso che aveva perso conoscenza tutto quanto il suo intorno scomparve e vide formarsi come una nuvola bianca che le sembrava avere una forma umana: - chi era mai? - Si era domandata con apprensione, aveva una forma strana molto eterea ed evanescente, praticamente incorporea.
Ora che ricominciava a ricordare la vedeva in tutto il suo splendore e lei formulò una domanda silenziosa che non arrivava dalle labbra ma da dentro se stessa –
chiese: “Sono morta?”
“No” rispose quella figura evanescente “sei in un attimo di riflessione”
“che cosa devo riflettere?” domandò Virginia
“la tua vita tutta, passata e futura, è ora di un necessario cambiamento.” Fu la risposta.
Nessuno muoveva le labbra, colloquiavano con la mente entrambe.
Tornavano in quel preciso istante alla mente di Virginia quelle eterne domande che nell’arco della sua vita ogni tanto si era posta ma alle quali non era mai riuscita a dare una risposta e anche alle quali, effettivamente non aveva voglia di pensare per cui, quando le affioravano nella mente, se le buttava tranquillamente alle spalle non avendo nessuna voglia di pensarci.
Ma ora in quel momento tanto particolare e strano ritornavano a mostrarsi.
Allora domandò: “chi sei tu?”
“sono la risposta alle tue domande, sono il tuo futuro cambiamento se lo vorrai”
Nasceva così nel cuore di Virginia un grande senso di responsabilità e serenità profonda come non aveva mai sentito in vita sua, capiva in quell’istante che doveva dare retta a quell’essere e continuare ad ascoltare ciò che aveva da dirle, allungò la mano verso l’entità che prendendola l’avvolse completamente dentro la sua essenza evanescente e si senti armoniosamente trasportare verso l’alto più alto del mondo stesso e dell’universo tutto ….
Rivide cose e scelte del suo passato non proprio giuste, conobbe le vere motivazioni di sue scelte dettate non dalla compassione come le era sembrato allora ma dal suo più profondo egoismo, visti dall’alto certi momenti che a suo tempo le erano sembrati in un certo modo, adesso prendevano forma nel loro vero aspetto e si rese conto che i dettami del suo ego interiore le avevano fatto prendere alcune strade ed alcune decisioni non propriamente corrette, insomma, vedeva chiaramente tutti i suoi errori del passato …..e vide anche il suo possibile cambiamento riparatore, gesti mai compiuti che ora le venivano facili perché provenienti dal profondo del suo sé e da quella consapevolezza che adesso era più presente …… e più che mai adesso, che ne aveva preso l’autentica presenza mentale, si rese conto del perché senza saperlo era tanto cambiata dopo quell’incidente! …..
Ora sorrideva felice, comprese che la calma piatta di adesso lungo il cammino della sua vita altro non era che un attimo di smarrimento e di paura e che comprendeva il normale rilassamento prima di nuovi incontri e nuove strade pronte ad aprirsi, comprese inoltre che ogni età aveva i suoi meravigliosi momenti pronti ad esprimersi!...


© Maria Luisa Bandiera




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Racconto scritto il 30/06/2020 - 09:28
Da Maria Luisa Bandiera
Letta n.706 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Che dire Giuseppe se non un grandissimo grazie per i tuoi graditi commenti.

Maria Luisa Bandiera 05/09/2020 - 12:53

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tutto per spingere il lettore a vivere, a sentire la mente e i sentimenti della protagonista.
Che altro dire?
Leggendo via via emerge lo "spirito" più profondo del testo, a tal proposito è distinto in alcune grandi aree tematiche incentrate su forti aspetti catalizzanti.
Se potessi dare un voto al racconto... direi il massimo e quindi non al massimo cinque stelline.
Brava!!!

Giuseppe Scilipoti 05/09/2020 - 12:04

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I flashback, il drammatico incidente e la figura evanescente che si potrebbe definire l'alter ego del proprio in versione ispirata da Dio, risultano elementi che costituiscono l’ossatura del racconto. Se dovessi etichettare in un unico genere direi che il componimento verte principalmente al genere esistenzialista, con tempi dilatati, descrizione minuziosa, dinamicità dell'azione (prendendo in esame la parte centrale) ....
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 05/09/2020 - 12:04

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Il finale non diventa un semplice tirare le somme ma elargisce piuttosto il senso della parola "rinascita" che seppur la vita non di rado tende a far "sbandare" un po' c'è pur sempre quel percorso interiore, con tappe che scandiscono la conquista o meglio la riconquista di una consapevolezza profonda, di una coscienza di sé che trascende lo spazio e il tempo.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 05/09/2020 - 12:02

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Notevole racconto che definisco on the road ed anche on the road interiore, ho "viaggiato" sulle righe di questo racconto, praticamente un alternarsi passato e presente che si coniuga alla perfezione.
On the road, strade che percorrono ricordi e "asfaltano" nuovi orizzonti diventando un modus vivendi, che nella protagonista anela ad una fusione con l'introspezione e del soprannaturale/sprituale tematiche a me tanto care.
(segue disamina)

Giuseppe Scilipoti 05/09/2020 - 12:01

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Bellissimo racconto sia per il testo che per la scorrevolezza della lettura. Un testo che passa dal paranormale al psicologico, con estrema attenzione e delicatezza. Col passare degli anni si fanno delle scelte diverse, pur restando noi stessi, ed analizzando il passato non sempre ne siamo soddisfatte. Sei stata molto brava ad affrontare quest'argomento. Colgo l'occasione per ringraziarti dei tuoi graditissimi commenti.

santa scardino 02/07/2020 - 14:17

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Bellissimo racconto sia per il testo che per la scorrevolezza della lettura. Un testo che passa dal paranormale al psicologico, con estrema attenzione e delicatezza. Col passare degli anni si fanno delle scelte diverse, pur restando noi stessi, ed analizzando il passato non sempre ne siamo soddisfatte. Sei stata molto brava ad affrontare quest'argomento. Colgo l'occasione per ringraziarti dei tuoi graditissimi commenti.

santa scardino 02/07/2020 - 14:17

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Un racconto che ho letto con piacere per il senso e per lo sfondo psicologico che lo compone. Una storia bellissima con un finale di rinnovata felicità, perché a volte la vita ci mette davanti ad un bivio e bisogna andare dentro per trovare il vero senso! Complimenti Maria Luisa

Margherita Pisano 01/07/2020 - 14:06

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"Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi" (Italo Calvino)
Scrittura di livello per un racconto che suscita interesse nel suo procedere

Mirko D. Mastro(Poeta) 30/06/2020 - 14:31

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Ho apprezzato molto questo bel racconto nel quale un'esperienza drammatica si trasforma, a distanza di tempo, in una bellissima svolta di vita che fa "correggere" alla protagonista, tutti gli sbagli di un passato rimosso.

Afrodite T 30/06/2020 - 13:20

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Bel racconto a sfondo psicologico nel quale l'analisi del "gioco" dei pensieri diventa il fulcro di tutta la narrazione. bello e originale, anche ben scritto. Ciaociao

Giacomo C. Collins 30/06/2020 - 12:58

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