Quella volta che sbagliai strada...
Le istruzioni sono:
...con i miei compagni di viaggio
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Alla mensa degli umili
ALLA MENSA DEGLI UMILI
Eravamo 7 amici che abitavano in paesini diversi e, venendo da luoghi diversi anche se poco lontani fra loro, ci ritrovammo tutti quella mattina invernale in una piazzola di un unico paese dove ci eravamo dati appuntamento, con l’intenzione di andare a vedere insieme una manifestazione allettante che si teneva in un paese lontano.
Ci riunimmo tutti e sette suddivisi in due macchine e partimmo per raggiungere il luogo della manifestazione. La nostra macchina seguiva l’altra avendo il conducente che conosceva la strada o almeno così ci aveva detto e noi ci fidavamo ad occhi chiusi. Dopo alcuni chilometri e tante curve ci rendemmo conto che ci doveva essere qualche cosa che non andava bene; il conducente della macchina che ci precedeva, in definitiva, si era perso.
Cercammo in quattro e quattr’otto di fare il punto della situazione. A forza di girare a zonzo era passato molto tempo e si avvicinava a grandi passi l’ora del pranzo. Dovendo ritrovare il percorso corretto ed essendo la manifestazione nel pomeriggio, decidemmo di comune accordo, di fermarci in un ristorante del primo paesino o città che avremmo incontrato. E così facemmo.
Raggiungemmo un paese dove però non c’era alcun ristorante, chiedemmo qua e là indicazioni ma, in men che non si dica, ci ritrovammo ad essere invitati a condividere un altro tipo di manifestazione che prevedeva una mensa per i poveri del paese e dei paesi limitrofi, proponendoci, poiché erano a corto di personale di rifocillarci ma alla condizione di servire nella mensa e ci avrebbero poi aiutati anche a ritrovare la strada per raggiungere la vera manifestazione.
Accettammo anche perché avevamo tutti molta fame ed inoltre, in un certo senso, sembrava essere un’esperienza interessante!
C’era una energia di serenità e tranquillità incredibili, facemmo amicizia con tutti. Dopo aver finito di servire, ci unimmo alla enorme tavolata trovando un profondo affiatamento tanto che poco alla volta non ci accorgemmo neppure dell’orologio che girava e girava, talmente quella giornata era diventata interessante e piacevole.
Successivamente ci guardammo e consultammo e di conseguenza decidemmo di rimanere ancora ad aiutare a risistemare..
Soddisfatti ed appagati di quella bella giornata che si era presentata all’improvviso, nel tardo pomeriggio, riprendemmo la strada del ritorno.
Eravamo 7 amici che abitavano in paesini diversi e, venendo da luoghi diversi anche se poco lontani fra loro, ci ritrovammo tutti quella mattina invernale in una piazzola di un unico paese dove ci eravamo dati appuntamento, con l’intenzione di andare a vedere insieme una manifestazione allettante che si teneva in un paese lontano.
Ci riunimmo tutti e sette suddivisi in due macchine e partimmo per raggiungere il luogo della manifestazione. La nostra macchina seguiva l’altra avendo il conducente che conosceva la strada o almeno così ci aveva detto e noi ci fidavamo ad occhi chiusi. Dopo alcuni chilometri e tante curve ci rendemmo conto che ci doveva essere qualche cosa che non andava bene; il conducente della macchina che ci precedeva, in definitiva, si era perso.
Cercammo in quattro e quattr’otto di fare il punto della situazione. A forza di girare a zonzo era passato molto tempo e si avvicinava a grandi passi l’ora del pranzo. Dovendo ritrovare il percorso corretto ed essendo la manifestazione nel pomeriggio, decidemmo di comune accordo, di fermarci in un ristorante del primo paesino o città che avremmo incontrato. E così facemmo.
Raggiungemmo un paese dove però non c’era alcun ristorante, chiedemmo qua e là indicazioni ma, in men che non si dica, ci ritrovammo ad essere invitati a condividere un altro tipo di manifestazione che prevedeva una mensa per i poveri del paese e dei paesi limitrofi, proponendoci, poiché erano a corto di personale di rifocillarci ma alla condizione di servire nella mensa e ci avrebbero poi aiutati anche a ritrovare la strada per raggiungere la vera manifestazione.
Accettammo anche perché avevamo tutti molta fame ed inoltre, in un certo senso, sembrava essere un’esperienza interessante!
C’era una energia di serenità e tranquillità incredibili, facemmo amicizia con tutti. Dopo aver finito di servire, ci unimmo alla enorme tavolata trovando un profondo affiatamento tanto che poco alla volta non ci accorgemmo neppure dell’orologio che girava e girava, talmente quella giornata era diventata interessante e piacevole.
Successivamente ci guardammo e consultammo e di conseguenza decidemmo di rimanere ancora ad aiutare a risistemare..
Soddisfatti ed appagati di quella bella giornata che si era presentata all’improvviso, nel tardo pomeriggio, riprendemmo la strada del ritorno.
Scrittura creativa scritta il 14/01/2025 - 10:15
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Commenti
Grazie di cuore Mirko
di sicuro fa bene al cuore e all'anima.
di sicuro fa bene al cuore e all'anima.
Maria Luisa Bandiera 14/01/2025 - 17:56
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Quante volte ho pensato di fare la tua esperienza...soprattutto per natale e soprattutto negli ultimi 2 anni.
Ma la farò, prima o poi
Ma la farò, prima o poi
Mirko D. Mastro 14/01/2025 - 17:30
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