Grida atroci raccontavan la storia 
del vecchio pazzo
che acclamava la gloria ,
con un passato distratto
viveva la memoria
come un semplice gatto.
del vecchio pazzo
che acclamava la gloria ,
con un passato distratto
viveva la memoria
come un semplice gatto.
Contava l'albe che avrebbe aspettato ,
disteso su un prato 
di metà gennaio ,aspettando 
aspettando il canto 
delle sirene azzurre e rosse ,
che lo avrebbero portato 
oltre mura nascoste ,
che lo avrebbero mangiato ,
divorato le sue ossa rotte 
frantumate dal futuro 
da sempre sperato 
e mai avuto.
Contava le mogli che avrebbe sposato ,
della ragazza che ha sempre amato
nella stessa classe del liceo ,
un amore all'apogeo 
forse falso e mal vissuto ,
non ricambiato 
dal suo viso chiuso.
Col cuore spezzato,
cantava e contava 
i giorni che sulla strada 
passano lentamente 
sotto i ponti , indifferente 
restava alla malavita 
che gli è toccato patire.
"Alla fine ho scelto di non essere 
E qui io piango 
Il suicidio è una realtà non opinabile 
Per uno del mio rango "
Poesia scritta il 18/01/2015 - 20:46Da chiara nardi 
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Commenti
Cosa triste la solitudine, la strada, la depressione, i dolori dell'anima. E alla fine una vita che si lascia andare alla morte, al tacere del patire. Purtroppo tristezza sempre più presente nella nostra realtà. Chi potrebbe mai capire una mente soggiogata
da tanti dolori.Non potremmo mai giudicare e condannare.
Molto brava! Ciao...
da tanti dolori.Non potremmo mai giudicare e condannare.
Molto brava! Ciao...

Gio Vigi  
 20/01/2015 - 18:43 --------------------------------------
Voglio essere assolutamente onesta: <non so proprio> come si facesse in un passato molto lontano se ti trovavi davanti qualcuno che urlava "Non ce la faccio assolutamente più"...Ma oggi che la scienza medica tanti aiuti offre per lenire il dolore, tutti vanno offerti, sia pure in un crescendo cautamente progressivo, fino anche a liberare chi soffra da un peso che sia divenuto superiore a qualsiasi reale capacità soggettiva di sopportazione.  
Altrimenti, a mio avviso, si sarebbe crudeli e...può mai essere una virtù la crudeltà?...Ma è certamente tema spinosissimo che fa spesso soffrire chi voglia aiutare anche più di chi chieda di essere aiutato...
Altrimenti, a mio avviso, si sarebbe crudeli e...può mai essere una virtù la crudeltà?...Ma è certamente tema spinosissimo che fa spesso soffrire chi voglia aiutare anche più di chi chieda di essere aiutato...
Vera Lezzi  
 20/01/2015 - 18:17 --------------------------------------
Tema dolente, scelte difficili, pensieri accumulati con lunghe e faticose valutazioni, ma con risultati lontani dalla realtà. Letta con doveroso rispetto.
Ugo Mastrogiovanni  
 20/01/2015 - 16:58 --------------------------------------
Cara Chiara, con questo doloroso componimento, elegantemente sviluppato, tocchi un argomento tabù. L'autodeterminazione non è concessa, capita, ammessa, spesso neanche compatita. E' ancora troppo forte l'imprinting ideale che delega ad altra entità l'ultima decisione. Ognuno, ovviamente, pensa e decide con la sua testa, altro è dover pensare e decidere con la testa altrui, quando si è il soggetto e l'unico oggetto di tale determinazione.
Valerio Poggi  
 19/01/2015 - 15:00 --------------------------------------
Suicidio,argomento forte e delicato con intorno l'indifferenza,brava,sogni e vite spezzate,molto triste 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
genoveffa 2 frau  
 19/01/2015 - 12:57 --------------------------------------
  
            
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