L’ira di chi perde
nessun la sente
tranne qualcuno
che dall’alto vede
ma purtroppo poco
può fare o niente
e lascia il mondo
alle sue prede.
nessun la sente
tranne qualcuno
che dall’alto vede
ma purtroppo poco
può fare o niente
e lascia il mondo
alle sue prede.
Ognuno si appoggia
al suo santo
in attesa che
il miracolo arriva
ma se ha perso
il lavoro e il banco
è passato da una
riva all’altra riva.
E non ci sono
per strada più santi
o si rassegna
alla sua triste sorte
di andare alla mensa
come tanti
o resterà a dormir
fuori le porte.
Ha solo una speranza
nel cassetto
di prendere un volo
e andar via
per rifarsi una vita
e un nuovo tetto
con la famiglia,
o solo, per la sua via.
--
//DOPO OGNI FESTA
.
Dopo ogni festa
si torna alla corsa
per ritornare
al lavoro dovuto
e riprender con più
forza la marcia
per ripagare il tempo
perduto.
È la legge della
stolta natura
che dopo il riposo
veloce si va
come se il lavoro
fosse più importante
della vita
e di ogni felicità.
Poesia scritta il 02/03/2015 - 12:20
Da Aldo Messina
Letta n.940 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Mi associo a Vera.
Ciao...
Ciao...
Gio Vigi 02/03/2015 - 16:31
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PIAGA!... E quanto male sappiamo farci da soli! In quanti campi!
Vera
Vera
Vera Lezzi 02/03/2015 - 15:36
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Triste capitolo quello del gioco. Ti ammazza , ti distrugge ti porta via tutto ma soprattutto la dignità facendoti vivere nella solitudine della incomprensione. Bella.
luciano rosario capaldo 02/03/2015 - 15:29
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