L'elettricista (l'uomo della luce)
Si spegne la luce tra i cavi,
la lettera è muta e non ferve.
La parola a che serve,
a che serve la parola degli avi?
la lettera è muta e non ferve.
La parola a che serve,
a che serve la parola degli avi?
L’uomo della luce miete tra i cavi
e mi impedisce di fruire di te,
Musa. Altra luce avevi,
altra luce che non c’è.
Ma servirebbe una parola
alla sola gioia delusa.
E pur l’elettricista ha il veto e molto
muove la bile; e la maschera è chiusa.
E’ tolto
ogni legame e legaccio folto
e ogni parola mancata abusa
e ogni pensiero che eccede è stolto.
Poesia scritta il 20/03/2015 - 08:18
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
HOLA GABRIELE il lavoro da elettricista ancora non lo faccio, posso prestarti delle candele per leggere....ahahah Me gusta tu poesia saludos Lucifero
Lucio Del Bono 20/03/2015 - 12:39
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Per lavori nel condominio la corrente elettrica saltò improvvisamente interrompendo le letture... ma l'uomo della luce, letteralmente, è anche Lucifero, da cui l'immagine del quadro simbolista di Franz Von Stuck
PS Grazie Luciano. Anche per me la luce è quella Divina, infatti il testo è ironico.
Gabriele Fratini 20/03/2015 - 12:13
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Si presta a diverse interpretazioni. Per me la luce è quella Divina. Mi piace molto questa tua.
luciano rosario capaldo 20/03/2015 - 09:43
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