Sognando L'India
Stanco,
assonato,
distrutto
mi poso sul letto.
Dalla tasca
esco l'Ipod,
metto
le cuffie.
Libero la mente,
spingo Play
mi addormento
e viaggo sognando l'India.
assonato,
distrutto
mi poso sul letto.
Dalla tasca
esco l'Ipod,
metto
le cuffie.
Libero la mente,
spingo Play
mi addormento
e viaggo sognando l'India.
Dall'Ipod,
il suono
delle acque
della valle del Indo.
Cascate,
un paesaggio
meraviglioso
e la musica delicata.
Una giungla
folta
un cielo
molto piovoso.
Ma poi
smette
e lascia spazio
al Divin Tramonto.
Il Sole
che tramonta
lucente e
scarlatto,
tocca
la maestà
della reggia
di nuova Delhi.
I sacerdoti
e i discepoli
armoniosi con
il sognante
suono del flauto,
o del piffero accopaganto
dai tamburi.
Pace interiore,
pace suprema,
libertà dell'anima,
libertà della mente,
pulizia
dei pensieri violenti,
pilizia
dei pensieri amorosi.
Ancora l'acqua,
i bambini,
gli vedo
nelle acque del Gange,
mi spoglio,
mi denudo,
mi tuffo
per la purificazione.
Ma ahimè,
la sveglia suona,
il sogno è finito,
mi devo svegliare.
Poesia scritta il 09/05/2015 - 18:56
Letta n.1064 volte.
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Commenti
Un fantasioso viaggio che si interrompe al risveglio, dinanzi alla realtà che, quasi dispettosa, pare ricordare all'autore l'effimero sognato.
Arcangelo Galante 11/05/2015 - 16:33
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