sovrani della vita, enigmi irrisolti!
Quanto vi ho studiato e approfondito
nel flusso di desideri e illusioni
nel viavai di nascite e di lutti!
Mille chiavi di lettura ho provato
per nei vostri recessi addentrarmi
ma nessuna serratura è mai scattata
e sempre fuori della porta son restato.
Più inconoscibili ancor vi indago
da reiterate inquietudini sobillato
ma come riconoscervi per quel che siete
se mai alla luce interi vi mostrate
e interrogazioni da millenni eludete!
Nell'avvicendarsi eterno voi fluite
portatori di gioia e di dolore
senza rivelarci mai scopo e fine.
 
Da orizzonti estremi apparite
or annuncio e sviluppo 
or bufera e eclissi adducete. 
Oltre la siepe il Recanatese 
nell'immago forse vi diede dimora 
molti con voi sul postremo limite  
allacciano discorsi incompiuti
col vostro essere incompreso. 
Catastrofi di reale o di non essente 
nello spazio del divenire fluenti
qual estro poetico vi ignorò
allietato o contristato 
dai moti del cuore; tra monti 
o al mare o sotto luna, 
chi non vi parlò, che animula  
regale non vi affissò?
Tutto è nascita o morte 
ogni vita o amore ha le sue ceneri
e non vi è, sul fatto, ritrattazione 
o disaccordo nell'universo!
Ah l'opera ininterrotta delle Moire 
oh alba al primo gemito o occaso muto!
-Provvisorio è ogni durare-
così non dice ma significa l'oracolo.
Poesia scritta il 12/05/2015 - 10:01Voto:  |  su 1 votanti  | 
	
luciano rosario capaldo  
 12/05/2015 - 17:17 
                        


