sovrani della vita, enigmi irrisolti!
Quanto vi ho studiato e approfondito
nel flusso di desideri e illusioni
nel viavai di nascite e di lutti!
Mille chiavi di lettura ho provato
per nei vostri recessi addentrarmi
ma nessuna serratura è mai scattata
e sempre fuori della porta son restato.
Più inconoscibili ancor vi indago
da reiterate inquietudini sobillato
ma come riconoscervi per quel che siete
se mai alla luce interi vi mostrate
e interrogazioni da millenni eludete!
Nell'avvicendarsi eterno voi fluite
portatori di gioia e di dolore
senza rivelarci mai scopo e fine.
Da orizzonti estremi apparite
or annuncio e sviluppo
or bufera e eclissi adducete.
Oltre la siepe il Recanatese
nell'immago forse vi diede dimora
molti con voi sul postremo limite
allacciano discorsi incompiuti
col vostro essere incompreso.
Catastrofi di reale o di non essente
nello spazio del divenire fluenti
qual estro poetico vi ignorò
allietato o contristato
dai moti del cuore; tra monti
o al mare o sotto luna,
chi non vi parlò, che animula
regale non vi affissò?
Tutto è nascita o morte
ogni vita o amore ha le sue ceneri
e non vi è, sul fatto, ritrattazione
o disaccordo nell'universo!
Ah l'opera ininterrotta delle Moire
oh alba al primo gemito o occaso muto!
-Provvisorio è ogni durare-
così non dice ma significa l'oracolo.
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