In articulo mortis
La sete di giustizia già s'adatta
a labirintici grovigli di segnali
a un'improvvisa voce che reclama
la verità invisibile dell'anima.
a labirintici grovigli di segnali
a un'improvvisa voce che reclama
la verità invisibile dell'anima.
Tace il padre di famiglia
troppi fragili doveri da inseguire
tace la donna post moderna
incapace ormai di apprendere ad invecchiare.
La verità perde la sua forza
tutto sgronda in una botte d'acqua limacciosa
che ruota a tempo col pulsare della tempia
finché s'arresta e affonda
nel buio carico di assenza.
Poesia scritta il 05/07/2015 - 22:51
Letta n.1034 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Bisognerebbe non tacere finchè si può parlare, altrimenti è come essere morti (nell'anima).
Grazie Laura. Ciao!
Grazie Laura. Ciao!
LAVINIA FRATI 07/07/2015 - 13:27
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Questa poesia mi svuota profondamente, tanto che fatico a commentarla, perché mi porterebbe al silenzio, sarà quel buio carico di assenza e quei fragili doveri paterni, ovvero quel fragile padre, quella verità che ha perso la sua forza!
È molto forte invece questa tua composizione.
È molto forte invece questa tua composizione.
Laura Costantini 06/07/2015 - 22:19
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Grazie Rocco Michele. Felice settimana anche a te!
LAVINIA FRATI 06/07/2015 - 21:21
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Sentito quanto acuto verseggio... Riflessivo... espressivo... autentico... Lieta settimana
Rocco Michele LETTINI 06/07/2015 - 06:14
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